Il culo no 2
Data: 25/08/2018,
Categorie:
Etero
Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
2.
Anche dopo il matrimonio la cosa non è cambiata di molto. Da ottimista che sono, avevo intensamente sperato che la nuova intimità, il nuovo rapporto di vicinanza e condivisione della nostra vita, avesse potuto in un qualche modo sbloccare questa situazione paradossale e lenire, almeno in parte, il profondo senso di vergogna che provavo dentro di me nel momento in cui, appena e soltanto qualche ora dopo averla scopata, mentre lei dormiva nel letto tranquilla e appagata, andavo al bagno e mi dedicavo alla solita pratica masturbatoria, immaginandomi dietro di lei a sverginarla nel buco proibito.
Lei sapeva di questa mia abitudine e spesso a letto, durante o dopo il sesso, ne parlavamo, a volte in tono scherzoso, altre volte più seriamente. Una notte ad esempio, dopo aver scopato alla pecorina con una intensità e una passione quasi animalesche, colto da un improvviso desiderio di complicità, le confidai che la visuale del suo culo alzato e “pronto” durante il rapporto tradizionale mi aveva fatto venire voglia di incularla e che quindi sarei andato in bagno a farmi una sega pensando a lei.
Allora lei, girandosi verso di me, in tono canzonatorio mi disse con una risatina:
“E bravo il mio bambino, si fa ancora le seghe ….. “
Cercando di portare il discorso su un piano un po’ più “freudiano”, le risposi:
“E cosa c’è di male? Lo sai che per me il culo è ormai diventato ossessione, e dal momento che non lo posso avere nella realtà, il mio “Io” si vede costretto a ...
... cercarlo nelle fantasie erotiche”.
Mi guardò con gli occhi spalancati e, dopo un attimo di esitazione, mi fece:
“Guarda che se ti vuoi masturbare lo puoi fare anche qui, davanti a me. Io mica mi scandalizzo”.
“Beh, a dire la verità mi vergogno un po’. E poi non so se poi riuscirò a venire”, dissi io mentendo spudoratamente.
Infatti il pensiero di questo nuovo gioco, l’immagine di me disteso sul letto che mi masturbavo mentre lei mi guardava, mi stava già facendo eccitare enormemente.
“E dai, fallo per me!”, rispose lei prendendomi la mano e posandomela sul cazzo ancora un po’ bazzotto.
Diligentemente, iniziai allora a fare quanto mi chiedeva; con delicatezza, senza stringere, con la mano destra presi lentamente a masturbare la cappella, ancora coperta dal suo cappuccio, alternando leggeri movimenti circolari a quelli più classici del “su e giù”, quindi pizzicando con l’indice e il pollice la zona più sensibile del filetto.
Nel frattempo con la sinistra mi dedicai ai testicoli e alla zona perineale.
“A cosa stai pensando? Al mio culo?”, domandò lei sempre sorridendo.
“Sì”, dissi io mentre sentivo che l’eccitazione stava salendo a dismisura, “però oltre che a pensarci mi piacerebbe anche guardartelo mentre mi masturbo”.
A questo punto lei fece una cosa davvero inaspettata: si sdraiò sulla schiena, di fianco a me, ma con la testa in senso opposto alla mia, in modo da tenermi il cazzo sempre sott’occhio, quindi sollevò le gambe e, cingendole con le ...