Il casale
Data: 25/02/2024,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Tradimenti
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... qui è… il nostro casale. –
Ci mise qualche secondo a capire.
– Vuoi dire che… ecco perché ultimamente ci passavi tanto tempo. E… vorresti…? –
– Sì. Se anche tu… –
Non finii la frase, mi volò letteralmente tra le braccia riempiendomi la faccia e le labbra di baci.
– Oh tesoro, tu sei un genio. Quando… quando lo facciamo? –
Devo confessare che il suo entusiasmo mi ferì. Troppo contenta per quello che, in sostanza, era un tradimento. Programmato, consensuale ma sempre tradimento.
Certo, l’avevo ideato e proposto io e ero comunque eccitato nel realizzare la mia di fantasia, però… non so spiegarmi ma credo mi abbiate capito.
Qualcosa intuì anche lei perché subito dopo aggiunse:
– Ma sei sicuro di volerlo fare? Gianluca… siamo sicuri? Io ti amo e sai che non …. Beh, sì, in realtà questo è tradirti… se vuoi lasciamo perdere –
L’entusiasmo di pochi istanti prima era smorzato. Le leggevo in faccia che le sarebbe dispiaciuto rinunciare ma che era pronta a farlo. Mi fu sufficiente per fugare ogni dubbio e in me vinse l’eccitazione mentre le spiegavo come intendevo procedere.
Avrei invitato alcuni amici del calcetto, scegliendoli insieme a lei, quelli che le sarebbero piaciuti di più, dicendo loro che ero stato coinvolto da un’amica per soddisfare un suo desiderio e che la discrezione sarebbe stata essenziale. Non avrei spiegato loro i particolari, sarebbe stata una sorpresa. Per maggior sicurezza, Claudia avrebbe indossato anche una parrucca e una ...
... maschera.
Mentre spiegavo lei saltellava sul divano, mi chiedeva particolari, mi baciava, mi stringeva.
Gli ultimi particolari li dissi che già mi aveva aperto i pantaloni e si apprestava a prendermi l’uccello in bocca. Il letto ci vide solo a tarda notte, perché facemmo sesso sul divano, poi in cucina, anche addossati alla porta d’ingresso. Ogni angolo della nostra casa ci vide accoppiarci eccitati come non eravamo da tempo. Il letto ci servì solo per dormire.
Il giorno fatidico la accompagnai al casale e la feci entrare dal suo lato della parete di legno, poi uscii per andare incontro ai miei amici a cui avevo dato appuntamento in un bar poco distante.
Tardai qualche minuto e Piero mi accolse con un rimprovero:
– Eccoti, pensavo ci avessi dato buca –
Gli altri tre, Mario, Mirko e Igor, invece erano più rilassati, sorseggiando un qualche aperitivo.
Li tranquillizzai:
– Scusate il ritardo ragazzi, era solo per gli ultimi particolari. La… mia amica ci aspetta. –
– Ma chi è? La conosciamo? E com’è? Non è che ci stai propinando un cesso. Guarda che se è uno scherzo ti conciamo per le feste –
Parlavano tutti insieme, curiosi, ancora incerti. Avevo avuto qualche difficoltà a convincerli perché pensavano fosse uno dei tanti scherzi che ci scambiavamo. Li avevo fatti scegliere a Claudia, che comunque li conosceva, descrivendole ciò che lei non poteva sapere. In particolare come erano messi “sotto”, cosa che, facendo spesso la doccia insieme, potevo ben ...