Lampi di azzurro sotto il cielo vaniglia
Data: 18/02/2024,
Categorie:
Etero
Autore: hydemoon2011, Fonte: Annunci69
... separarsi, lasciando spazio a nuove, languide carezze che trasformano i respiri in sospiri fino salire al livello di gemiti quando le mordo un labbro portandola a sfiorare la soglia mutevole che separa il piacere dal dolore.
La passione è come un vulcano sopito che si risveglia sotto le spinte profonde di un desiderio tellurico.
Voglio di più. Comprendo come fosse illusoria l’idea di poter trascorrere insieme a B. solo cinque minuti. Anche lei desidera più tempo, più spazio, più pelle. Me lo comunica con lo sguardo che è ora un incendio azzurro, lo sottolinea con i suoi baci, lo rende palese con la mano che ora è appoggiata sul mio ginocchio.
“Forse sarebbe meglio spostarci in un luogo più appartato, tu, cosa ne dici, sei d’accordo?”
Le sorrido malizioso e lei risponde dicendo: “ si, sono assolutamente d’accordo. Tu però non avevi un appuntamento ?”. Il tono della sua voce è caldo ed invitante come una tazza di cioccolata fumante in una giornata d’inverno.
È vero, ma certe emozioni, certi istanti fanno perdere il controllo, ci inducono a dimenticarsi degli impegni e nel contempo, ci rendono scaltri e rapidi nel trovare soluzioni.
“Si, ho un appuntamento ma...fammi fare una telefonata, sono certo di trovare il modo di posticiparlo. Sono fortemente motivato ora.”
La patta dei pantaloni, oscenamente gonfia è la prova evidente della mia affermazione. Il suo sguardo scivola languido sullo scabroso dettaglio e con un sorriso pieno di sensuale malizia mi ...
... dice: “ beh, si, lo vedo!”
“Dove possiamo andare ?” lei, dopo averci pensato qualche istante, mi dice di entrare sulla tangenziale e di seguire le sue indicazioni.
Mi immetto nel placido traffico tipico della tarda mattinata. Procedendo lentamente lungo la corsia di destra, dopo aver indossato gli auricolari, compongo il numero della persona con cui avrei dovuto incotrarmi da li a poco. La conversazione è un rapido scambio di battute tra me e il mio interlocutore. Mi scuso dicendo che a causa di un incidente devo chiedere di spostare l’appuntamento. L’uomo dall’altro capo del telefono mi comunica di poter posticipare l’appuntamento di un’ora a causa di altri impegni improrogabili. B. segue il dialogo distrattamente guardando fuori dal finestrino senza mai smettere giocherellare con i bottoni della camicetta che è rimasta provocantemente aperta sul petto dopo la mia incursione post caffè.
Ho guadagnato un po’ di tempo, non tanto quanto avrei voluto ma comunque meglio di nulla. Più rilassato, mi sistemo sul sedile e spiego in poche parole la situazione a B. che con il solito sorriso mi dice: “ ci faremo bastare il tempo che abbiamo”.
Dopo pochi chilometri B. mi fa uscire dalla tangenziale. Percorriamo strade sempre meno frequentate allontanandoci dall’abitato. Presto l’asfalto lascia il posto alla ghiaia e le case si fanno sempre più rade. Immensi campi di mais circondano la strada sterrata. Con gesto della mano mi indica una stretto viottolo tra le fronde delle ...