Lampi di azzurro sotto il cielo vaniglia
Data: 18/02/2024,
Categorie:
Etero
Autore: hydemoon2011, Fonte: Annunci69
... abbasso il volume della radio in modo che sia solo un sottofondo. L’aria secca e fredda che esce dalle bocchette del cruscotto colpisce la pelle accaldata come uno schiaffo ma il sollievo immediato vale il rischio di un colpo d’aria.
B. si aggiusta la giacca sopra il collo, immagino possa essere infastidita dal quel flusso gelido. “ E’ troppo fredda ? Riduco un po’ la ventola? Alzo un po’ la temperatura ?”
Mentre le parlo ho già portato la mano sui controlli del climatizzatore ma lei mi ferma appoggiando la sua sulla mia. “No, lascia così, mi devo solo abituare”.
Mi volto e nel guardarla noto che la stoffa della camicetta delinea la forma dei capezzoli. Lei se ne accorge, mi sorride e con tono ironico mi dice: “ è l’effetto dell’aria condizionata...”, poi, spostando la mia mano dal controllo della ventilazione al cambio, facendomi immaginare per un istante un più ardito movimento, continua con una sfumatura più ambigua: “ ...almeno per ora, o forse, non è solo il freddo.”
L’atmosfera è carica di sensualità, il desiderio è vibrante, palpabile. Mi avvicino a lei sporgendomi dal suo lato, lei non si ritrae, rimane ferma con gli occhi dritti nei miei.
“Sai cosa vorrei ora ?”
Sfilo la mano ancora appoggiata al cambio da sotto la sua. Lei non si oppone.
“No, dimmi, cosa vorresti ora ? Forse è la stessa cosa che voglio anche io.”
Con le dita le sfioro le labbra, le stropiccio.
“Mi piacciono molto. Sono morbide e carnose. Secondo te, sarebbe osare ...
... troppo baciarti qua ed ora, in questo piazzale trafficato?”
B. mi lascia fare, piega la testa di lato, in un gesto che trasmette desiderio e piacere.
“Se si tratta di un bacio, no, direi che non è troppo, anzi...”
Appoggio la bocca sulla sua. Il contatto è delicato, morbido ma subito un fremito di passione mi induce a schiudere le labbra e respirando la sua stessa aria, ne accarezzo la voluttuosa consistenza con la punta della lingua. Lei si concede, emula il gesto. Il desiderio prende forma, gonfia, si agita e spinge contro i pantaloni.
Rimaniamo così per qualche istante, come adolescenti che si scambiano timide efusioni al primo appuntamento. Questo primo contatto ha l’effetto dirompente di una tempesta che ,agitando le acque di un lago profondo e misteroso come solo l’animo umano sa essere, fa tracimare i flutti spumeggianti oltre l’argine della morigeratezza.
La mia mano scivola dal viso alla gola, la stringe per un lungo istante mentre lei geme in preda ad un fremito di concupiscenza.
Lascio correre le dita sulla stoffa della camicetta, libero un paio di bottoni dalle asole che oppongono una debole resistenza.
Proteso su di lei, la spingo contro lo schienale. Le dita si insinuano nella scollatura, accarezzano la pelle e poi affondano sotto la stoffa del reggiseno fino a lambire con i polpastrelli il morbido turgore dei capezzoli. Ci scambiamo baci ardimentosi. Le lingue si cercano tra le labbra dischiuse prima di fondersi in morbidi contatti per poi ...