Appena trasferito
Data: 17/02/2024,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: jib, Fonte: RaccontiMilu
... ancora più spinto di prima.
Non sapendo esattamente dove portarla, presi la strada che saliva verso la collina da dietro la Gran Madre, una delle chiese di Torino. Non sapevo se ci sarebbero stati posti adatti e cominciai a preoccuparmi quando dopo qualche minuto non ne avevo trovato nessuno. Roberta era silenziosa, mi girai a guardarla e nella penombra mi accorsi che pareva trepidante, per nulla pentita di ciò che stava per fare. Le misi una mano tra le cosce, la sua pelle era veramente bella, liscia e setosa. Merda, avevo veramente voglia di lei. Vidi una stradina sterrata sulla sinistra, la presi sperando che non finisse davanti ad un cancello. Per fortuna non fu così, procedetti per altri duecento metri fino a quando la stradina finì perché da lì cominciava un sentiero che portava nel bosco. Spensi motore e luci e scesi dall’auto, girandole intorno per andare ad aprire la portiera del passeggero da cui uscì Roberta guardandosi intorno ed esclamando “wow!”. In effetti era veramente un bel punto, il bosco fitto si apriva intorno alla macchina, creando una piccola radura erbosa di una quindicina di metri di diametro, il tutto illuminato della luce della luna quasi piena. Io non dissi niente, presi la sua mano e la attirai a me, baciandola nuovamente, con una mano dietro al suo collo. Ci baciammo dolcemente per parecchi secondi, le lingue che si intrecciavano in bacio dolce e appassionato, quasi in contrasto con tutto il resto della serata. Poi ci staccammo e ci ...
... guardammo negli occhi; durò un paio di secondi, dopodiché le sfilai la camicetta con foga, lei ridacchiò e mi assecondò togliendosi lei stessa il reggiseno. Cazzo, aveva veramente un bel fisico. Non era troppo magra, aveva le curve al posto giusto, i fianchi stupendi, e quelle tette mi facevano impazzire. Ripresi a palpargliele e succhiargliele, misi la testa fra le coppe, le strinsi attorno a me, poi le leccai tutte fino ad arrivare con movimenti a spirale al capezzolo sinistro; a quel punto lo stuzzicai con la punta della lingua, per poi succhiarlo con forza mentre lei emetteva gemiti di piacere. Mentre la lingua cominciava a scendere una mano rimase saldamente su una tetta l’altra invece si portò sul culo. Stavo per sfilarle la gonna quando invece ci ripensai, gliela sollevai sopra all’inguine mentre inginocchiandomi la baciai sul monte di venere, volevo scendere e a malincuore lasciai la tetta, potei così abbassarmi, la mia lingua scese sulle cosce, volevo torturarla un po’ prima di darle quello che desiderava. Tornai di nuovo al suo seno, poi la sollevai prendendola da sotto al culo e la misi sul cofano della mia Alfa, proprio sul bordo, così potei inginocchiarmi nuovamente e allargandole le gambe questa volta andai diretto verso quella bellissima fighetta depilata. Aveva le labbra piene, quasi gonfie, già mi immaginavo che doveva essere fantastico scoparla, ma prima volevo ricambiare il favore. Senza spostare le perle del perizoma che le passavano proprio in mezzo insinuandosi ...