1. Un rappresentante sposato


    Data: 15/02/2024, Categorie: Cuckold Etero Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... piacere. Mi sentii sciogliere di nuovo ed un orgasmo mi sconvolse il cervello: non mi interessava più nulla: volevo godere!!!!!§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§ Dopo un po’, i due uomini si staccarono da noi ed io, con la bocca impiastricciata degli umori della ragazza, venni fatta alzare. François mi venne davanti, mi baciò ed abbracciò, mi sollevò come una bambola di pezza e poi mi fece calare sul suo membro teso, impalandomici. Non capivo piò nulla, ma gli cinsi d’istinto il collo con le braccia e i fianchi con le gambe, mentre lui mi sosteneva con le mani sotto le natiche e mi scopava così, d’impiedi. Sentii il fiato caldo di Victor sulle spalle e il giovane allora si fermò; stavo chiedendomi per quale ragione, quando sentii la cappella del senegalese appoggiarsi al mio buchino e poi occupare anche quel mio anfratto. Uhhhmmm… sentivo un altro orgasmo montare prepotentemente dentro di me, presa ‘in doppia’ così, all’impiedi, e sostenuta da quei due meravigliosi perni di carne infissi profondamente dentro di me. Venni ancora, così tanto che non mi accorsi del cicalino discreto della porta; il giovane marinaio, invece, lo sentì e si sfilò dal mio sesso, lasciandomi sostenuta da Victor, che mi aveva messo le mani sotto alle ginocchia e che spostandosi offrì il mio sesso aperto e dilatato alla bocca della giovane. Non avevo mai provato delle sensazioni così piacevoli e forti, con un uomo che mi penetrava dietro e la lingua, la bocca e le dita di una donna che danzavano sulla mia natura, ...
    ... resa sensibilissima dal mio stato d’estasi! Non capivo più nulla: tutta la mia attenzione era concentrata in quell’angolino tra le mie cosce frementi! Venni e, per una sorta di reazione a catena, sentii subito irrigidirsi e pulsare il membro che mi occupava il retto, mentre il suo seme copioso sgorgava e mi allagava quell’anfratto. «Ma bene!» La voce inaspettata mi gelò, facendomi tornare sulla superficie di questo pianeta: girai la testa e vidi la signora che contemplava la scena, con una luce –forse- divertita negli occhi, ma sicuramente smentita dalla piega sdegnata delle labbra e dall’espressione altera e severa. Capii che era davvero la Signora, con la maiuscola, e mi sentii avvampare dalla vergogna e dall’umiliazione di esser stata sorpresa da lei in quell’imbarazzante, per quanto piacevole, frangente. «Allora: cosa succede, qui?» François, che aveva infilato gli short per andarle ad aprire, le mormorò qualcosa. «Ah, davvero?» il nordafricano annuì. «Davvero lo ha fatto? Male!» il marinaio mormorò qualche precisazione e la Signora girò il suo sguardo sdegnato su di me: mi sentii colpevole ed umiliata: capivo che stavo per essere coinvolta in un qualcosa che forse non avrei trovato molto piacevole… forse! «Allora, signora: vediamo prima di tutto il lavoro che le avevo dato da fare» Annuii e le sorrisi, anche se il mio sorriso rimbalzò sulla sua espressione sdegnata e mi si gelò sulle labbra; feci per prendere un asciugatoio per coprire la mia nudità, ma… «No, signora ...
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