1. le mie prime volte - 3 - di dietro


    Data: 15/02/2024, Categorie: Anale Prime Esperienze Trans Autore: evablu, Fonte: xHamster

    ... buchino, facendola precedere dalle dita, inumidite dalla sua saliva, che allargarono un po' il mio piccolo ano vergine e voglioso di quella nuova, stupenda esperienza.
    
    - Ti farà un po' male, all'inizio.
    
    E che male! Da gridare, e infatti gridai, solo per la punta che violava il buchetto lubrificato dalla sua saliva, sì, ma ancora troppo stretto.
    
    - Stringi i denti.
    
    Lo feci, ma urlai di nuovo: era entrato il primo centimetro. Un male cane.
    
    - Troppo dolore, non ce la faccio.
    
    Spinse ancora, impietoso.
    
    - Deve passare la cappella. Coraggio.
    
    Si appese ai capezzoli, mi provocò, strizzandoli, un dolore alternativo, quasi non sentii l'ulteriore spinta, che lo aveva portato un altro centimetro dentro.
    
    - Mi fai male, porco, sudicio porco.
    
    Le parolacce parvero dargli più stimoli: sembrò tirarlo via, invece stava prendendo la rincorsa, spinse deciso e sfondò, si ritrasse un altro po' e di nuovo spinse dentro, ancora una lieve retromarcia e una pressione energica e decisa. La cappella era passata, l'elasticità del mio sfintere e del retto si andava adeguando a quel mostro di carne, che mi strappava urla lancinanti, costringendomi a sculettare come una puttanella per agevolare la penetrazione.
    
    - Mi piace, cazzo, mi piace il cazzo, mi piace il tuo cazzo - dissi con un filo di voce.
    
    - Anche a me... hai un culo da favola - e cominciò a spingere, lo sentivo durissimo dentro, faticava ad andare avanti, però, mi attirò a sé e mi baciò, gli diedi la lingua con ...
    ... passione.
    
    - Mi fai male, ma se ti fermi ti ammazzo - sussurrai e lui non voleva essere ucciso, mi scopava con la forza di un toro da monta, tenendomi per i fianchi mi faceva andare avanti e indietro, sempre nella posizione della pecora, la pecora troia, vacca, con le tette penzolanti: sì, avevo più minne io di Marisa, che andassero al diavolo tutti e due, Giovanni non era capace di penetrare quella smorfiosetta dai capelli biondi come Assennato stava scopando me.
    
    - Cazzo, mi piace, mi piace, mi piace tutto dentro!
    
    Dicendoglielo lo esaltavo, sentii che me lo aveva infilato tutto, fino ai coglioni pelosi, ero impalata come un prigioniero sotto tortura, mi faceva male ma le contrazioni anali mi restituivano un piacere sul pisello eretto, che avrei potuto godere senza toccarmi. D'un tratto la situazione precipitò, perché sentii che stavo per eiaculare sul serio.
    
    - Salvo, sto venendo, Dio, sto venendo...
    
    - Sì, amore, godi, godi, gioia - e bastarono quelle parole per farmi schizzare, senza che mi fossi sfiorata, dal pisellino che lui mi aveva scappucciato, ma non venni molto, un fiotto o due. Era come se il mio piacere fosse telecomandato da quell'enorme coso che lui mi aveva infilato dentro per una quindicina di centimetri: bastò che lo tirasse via che il mio orgasmo si fermò.
    
    Non capii cosa stesse facendo: in realtà voleva prolungare il piacere. Mi fece girare e stendere sulla schiena: mi prese le gambe, le sollevò e me le spalancò. Si accostò di nuovo a me, ...
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