le mie prime volte - 3 - di dietro
Data: 15/02/2024,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Trans
Autore: evablu, Fonte: xHamster
... preso la mano destra e me l'aveva portata lì sopra. Non so perché ma la mano mi rimase come incollata, come un magnete attratto da un pezzo di ferro, il ferro della sua verga vigorosa e soda.
- Dai - e mi guidò il movimento. Si scappucciò molto più facilmente di com'era successo con Giovi. Mi fece proseguire lentamente, su e giù, su e giù. Mi si indurì nelle mani.
- Bravissima - disse chiudendo gli occhi - non ti fermare.
E non mi fermai: non ci riuscivo. Gli diventò duro, ma duro veramente, dritto e duro, tutto scappellato. Faceva paura, ma anche tanto odore, più di quello di Giovanni.
Fu lui che mi fermò. Mi prese per mano e in quella strana situazione - il pisello ritto e nudo, una mano per tenere la mia, l'altra per portare la bici - mi condusse nella penombra della casupola.
- Mi piaci - disse accostandosi a me - mi piaci da morire. Sei in tutto e per tutto una femminuccia, mi piace come sculetti, adoro le tue tettine.
Mentre lo diceva, col fuoco che aveva addosso mi strappò via, quasi, la camicetta che indossavo.
- Aspetta - lo frenai, cercando di sbottonarmela senza danni, ma me la stracciò un po', mi ritrovai senza in pochi istanti, mentre lui si tirava giù i pantaloni, rimanendo nudo dalla cintola in giù.
La casupola era squallida, sudicia, per terra c'era paglia e segatura e chissà quanti resti di scopate, per fortuna non c'erano preservativi ma la penombra copriva da sguardi indiscreti. C'era una specie di giaciglio apparentemente non ...
... troppo sporco: le coppiette si portavano qualcosa da metterci su, una coperta, un lenzuolo, e così restava mezzo pulito.
In quel silenzio buio, mezza nuda come ero, mi sentii quasi ipnotizzata: dopo avere tanto resistito al ragazzo che amavo, Giovi, stavo cedendo di schianto, senza colpo ferire, al cazzo enorme di Assennato. Quasi non ci credevo, e però le sue mani fredde, che iniziarono a palparmi poppe e capezzoli, facendomi venire la pelle d'oca, mi fecero rendere conto che stava succedendo sul serio e se la pelle mi si rattrappiva, non era solo per l'umidità ma per l'emozione di quella sensazione mai provata prima, per quell'intimità con un semisconosciuto superdotato che mi stava baciando sempre più insistentemente il viso e contemporaneamente mi palpava le tette e mi slacciava la cintura dei pantaloni e senza che mi rendessi conto mi dava baci sempre più vicino alla bocca e cominciavo a confondermi, non controllavo più la situazione, era la situazione che si era impadronita di me, perché mentre non sapevo resistere a quella foga, a quella tempesta di labbra che si incollavano alle mie guance e sempre più a ridosso delle mie labbra, sentivo i jeans che mi scivolavano verso il basso e le sue mani che si insinuavano, a turno o insieme, sotto le mutandine, di davanti e di dietro e mi resi conto che mi aveva scoperto del tutto il sedere quando sentii una pressione sul buchino, dissi AHI! e aprii la bocca di quel tanto che in un battibaleno lui mi infilò la lingua dentro e ...