1. Demoni Dal Passato


    Data: 24/08/2018, Categorie: Lesbo Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti

    ... problema potevo chiamare la reception premendo lo zero del telefono sul comodino. Prima che la signora uscisse le chiesi preoccupata se durante la notte fossi proprio sola. “No, non si preoccupi, oltre a me c’è anche una mia giovane collaboratrice. Comunque se hai bisogno di me, chiamami pure Caterina, molto più semplice.” Mi disse passando improvvisamente dal lei al tu, mandandomi un intrigante sorriso complice accompagnato dal classico occhiolino. Devo ammettere che rimasi turbata da quella affascinante donna. Certi demoni che credevo ormai sepolti in me si svegliarono immediatamente. In effetti quando frequentavo l’università ho avuto delle torride storie lesbo con la mia coinquilina ed altre ragazze ma, dopo l’incontro con mio marito, la mia vita sessuale divenne decisamente etero, anche perché mio marito non è molto fantasioso nel sesso e certe cose non ha mai osato chiedermele. Ma quella sera, in quella stanza, di quel casale sulle colline in mezzo alla natura, non solo mi sentii turbata, ma anche emotivamente scossa da quella affascinante signora, tanto che dopo, quando mi cambiai, le mie mutandine portavano ancora delle tracce inequivocabili della mia emozione. Cosa mi prese in quel momento non saprei spiegarlo, ma mi portai le mutandine al naso e mi inebriai dei miei odori, quindi gustai anche il mio sapore leccandole avidamente. Nel frattempo la mia mano libera trovò naturalmente la strada verso il mio sesso e mi ritrovai a masturbarbi come una ragazzina, ...
    ... arrivando molto velocemente ad un orgasmo violento come non provavo da tempo, forse anni. Ripresami dalle mie emozioni, feci la doccia, mi cambiai e scesi al ristorante dove pensavo di essere sola, invece trovai già due coppie. Caterina mi accolse con lo stesso sorriso complice con il quale mi aveva salutata poco prima, e mi fece accomodare su un tavolino un po’ in disparte da dove potevo vedere lei seduta al bancone e anche il dietro dello stesso. Per ricambiare la confidenza del tu, le dissi che avrebbe potuto chiamarmi semplicemente Anna. Dopo poco una ragazza molto giovane mi portò il menù, Caterina me la presentò come la sua collaboratrice e mi disse che si chiamava Giò, diminutivo di Giovanna, e che aveva da poco compiuto 18 anni. Francamente a me sembrava molto più giovane, gli avrei dato l’età della mia figlia più grande, aveva un fisico un sgraziato, alta e magra, capelli rossi corti, una pelle bianca come il latte, qualche efelide sul viso, completamente piatta ma in compenso aveva un bel culetto. Per quello che riguarda il seno non posso criticare, anche io ho poco seno ma in compenso ho dei capezzoli molto pronuciati che a volte mi danno dei problemi, infatti quando si ergono e si induriscono, sono molto visibili sotto i vestiti. Giò molto professionalmente, mi servì al tavolo mentre io, durante il tempo della cena, non distolsi lo sguardo da Caterina che, seduta dietro il bancone su uno sgabello, causa la gonna del tailleur che le saliva faceva bella mostra delle sue ...
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