1. Il rubacuori


    Data: 13/02/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... respiro sebbene debole:
    
    ‘Quattrocento’ – dice ancora.
    
    ‘Vada per quattrocento, aggiudicato’.
    
    ‘T’andrebbe bene la settimana prossima?’.
    
    ‘Giovedì, che cosa ne dici? Ti va bene di giovedì?’.
    
    ‘Sì, mi va bene. Verrai tu all’aeroporto?’ – chiede ancora con quella controversa e strana formalità.
    
    ‘No, prenderai un taxi, dopo t’avvertirò io dove farti condurre’.
    
    ‘Va bene’.
    
    ‘D’accordo allora. Ciao, ti chiami?’.
    
    ‘Vittorio’.
    
    ‘Allora ciao Vittorio, a risentirci presto’.
    
    ‘A presto, Marilena ti farò impazzire’.
    
    ‘Staremo a vedere’ – sorrido frattanto io.
    
    Il cellulare scivola nuovamente dentro la mia borsa e il bigliettino finisce dentro il cestino che mi sta di fianco, finalmente mi volto e gli sorrido, lui sembra alquanto stordito, giacché mi chiede:
    
    ‘Chi era?’.
    
    Sorridendo e ancheggiando mi dirigo verso il bancone sul quale aveva poggiato la tazzina del caff&egrave, lo bevo tutto d’un sorso e con uno scatto esclamo:
    
    ‘Scopami adesso’.
    
    Il letto &egrave due stanze più avanti, io cammino davanti a lui, il suo cazzo sfrega duro ed eccitato contro le mie natiche evidenziate dalla gonna stretta e leggera, resa ancora più stretta dal sudore e dal caldo, forse dalla tensione e dalla voglia di scopare. I suoi occhi sono cerchiati, famelici e vogliosi, la sua fronte &egrave lucida e sudata, la camicia sembra essere di troppo, la cravatta stringe un nodo alla sua gola, ma non &egrave quello che lo fa smettere di respirare: &egrave la mia eccitazione, ...
    ... &egrave il corpo vivo e prorompente che si tende davanti ai suoi occhi, sono le mie cosce nude e abbronzate, i miei seni gonfi, le mie labbra dure. Io mi siedo sul bordo del letto e poggio la schiena sulle lenzuola fresche e bianche che riescono a darmi un po’ di refrigerio, lui sta in piedi davanti al letto, davanti alle mie cosce indecentemente aperte e alla mia pelosissima rossiccia fica colma di desiderio, lui nel contempo estrae ciò che la sua virilità ha reso duro e corposo indirizzandolo verso la mia tana calda e spumeggiante. La gonna &egrave arrotolata sui fianchi, le scarpe ai piedi, il perizoma spostato da una parte, le mie mani sui miei seni che sfregano contro la maglietta:
    
    ‘Chi era al telefono, me lo dici?’ – ringhia lui esagitato in modo frenetico incalzando per scoparmi.
    
    Il suo cazzo mi riempie facendomi sussultare, riesce a entrare completamente dentro di me senza rinunciare a un minimo di pelle, a un minimo di piacere che tempestosamente arriva. Mi sento totalmente riempita e sono soddisfatta d’averlo, sono deliziata e felice d’avere fra le cosce un uomo che sta godendo, che gioiva godendo già da prima al solo pensiero di possedermi in quella maniera. Le sue mani afferrano i miei fianchi con brutalità, il mio collo s’inarca, io protendo la mia foltissima fica sempre più verso di lui alzando un po’ il bacino. Urlo il mio totale piacere, mi mordo le labbra e le fiamme dell’orgasmo m’invadono il corpo scompigliandomi, così come il flusso della sua sborrata ...