Spogliati di ogni dignita 3 - Racconti Erotici

Spogliati di ogni dignita 3

... buoi, stavo scrutando attraverso il vetro cercando di capire dove Laura si era nascosta, nel mentre suonava alla porta di ingresso, un suono lungo insistente , aaha ecco dove ti eri nascosta, pensai era scappata d’avanti alla casa, alla porta d’ingresso, nascosta in una nicchia al riparo da eventuali possibili sguardi anche dal vicino, brava la mia Laura, ma la serata non era ancora finita. Mi misi la mia giacca ed uscii dalla porta d’ingresso. Laura cercava di entrare. Richiusi la porta.

“Ma che fai “ mi chiese senza convinzione.

Mentre io mi dirigevo verso la mia macchina parcheggiata nel vialetto d’ingresso .

“Rientriamo ti prego, potrebbe arrivare qualcuno” ripeteva.

Arrivato alla vettura aprii la porta del passeggero . “Dai entra” le ordinai.

Era nuda davanti alla porta continuando a farmi dei cenni disperati di rientrare,

io di mio non avendo pietà, accesi il quadro della macchina e così anche i fari che illuminarono a pieno il nostro ingresso con lei piegata in modo goffo cercando di coprire le sue nudità. Sa che non poteva rimanere a lungo in quella posizione, dalla strada si vedeva tutto, illuminata come è dai fari abbaglianti della vettura…

Si fece….forza. Uno, due .., tre, mentre si preparava alla breve corsa fino alla macchina, poi via uno scatto veloce senza voler sapere se attirerà l'attenzione, vederla così nuda era uno spettacolo, era il mio cerbiatto selvatico. Coprii velocemente i pochi metri che la separavano dall'auto, piazzandosi ...

... poi dalla parte del passeggero.

Si inginocchiò a terra, perché nemmeno la testa fosse visibile e allungo la mano per prendere lo spolverino di pelle sul sedile. Uno, due, tre, quattro, cinque... Il flash squarciava il buio della sera, altri scatti che la immortalarono. Mentre lei rannicchiata con mosse scoordinate cercava di infilarsi l’indumento, io continuavo a scattare fino a quando impaurita ma eccitata decise di salire.

La sua era ancora una supplica a ritornare in casa ma la serata era solo all’inizio.

“Non puoi farmi uscire truccata e in questo modo nuda sotto lo spolverino.”

“ Solo due foto in auto , sei una modella perfetta, il trucco preciso da professionista del sesso, voglio due pose lascive da grande troiona.”

Cominciai a chiamarla in questo modo senza che lei si ribellasse.

“Per questa sera sarai la mia troia me lo devi dopo tutta l’attesa che ho sopportato”, ecco chi ero diventato, un ricattatore senza scrupoli, stavo approfittando del senso di colpa di mia moglie per soddisfare finalmente le mie fantasia sessuali, così penso mentre metto in moto, ma in quel momento non mi interessava niente volevo solo soddisfare i miei desideri repressi da anni, non accorgendomi che stavo per varcare una porta verso l’ignoto. L’eccitazione nel poter finalmente spingermi oltre mi fece dimenticare i pericoli a cui potevamo andare incontro solo troppo tardi mi resi poi conto che il mio egoismo ci distrusse entrambi.

Laura mi riportò alla realtà cercando di ...