1. Quelle strane voje


    Data: 10/02/2024, Categorie: Hardcore, Prime Esperienze Sesso di Gruppo Autore: divisanera, Fonte: xHamster

    “E daje, sbrigati a venì, sborra su”.
    
    Elena era una ragazza schietta e senza ombra di dubbio pratica. Diciannove anni appena compiuti, mora, con i capelli lisci, lunghi fino alle spalle, un corpo ancora acerbo, ma già definito, il seno piccolo ma “spudorato” che spesso metteva in risalto senza indossare il reggiseno; un sederino piccolo e tondo che, data l’età, stava su neanche fosse stato finto, due gambe lunghe non troppo tornite e carnose ma longilinee e aveva già imparato a prendersi le sue soddisfazioni.
    
    “Devo tornà a casa pe cena, sò quasi le otto, dai, lo sai che poi mi padre s’incazza”.
    
    Aveva il cazzo di Simone in mano e lo stava masturbando velocemente, nascosti tra le lenzuola stese nel la terrazza del condominio.
    
    “Ecco, ecco, damme ancora un secondo, dai, sega veloce, ecco ecco, vengo, vengo…”.
    
    Il getto fu prepotente, imbrattò tutta la mano di Elena, che poi prese a massaggiare lentamente il glande, quasi con delicatezza, quella che non aveva avuto quando pochi minuti prima gli chiese di masturbarlo.
    
    Simone era un bel ragazzo, anche se non aveva ancora compiuto vent’anni non aveva nulla da invidiare molti coetanei. Biondo, magro, un accenno di pelo intorno al pube, fisico asciutto e tonico, e con un cazzo già bello sviluppato che faceva il suo dovere egregiamente.
    
    “Ammazza, oggi hai proprio sborrato ‘na cifra, tiè, guarda qua. Cazzo non c’ho nemmeno i fazzoletti”.
    
    “E beh? Allora leccatela, come se nun te piacesse”.
    
    Elena avvicinò la mano ...
    ... alla bocca, la guardò, tirò fuori la lingua e iniziò a leccare tutto. Dopo pochi istanti la mano era lucida e pulita.
    
    “Ecco, tiè, va bene cosi?” Mostrando la mano a Simone quasi in gesto di stizza.
    
    “Ora però baciame stronzo”.
    
    Simone si protese verso di lei e si baciarono. Più che un bacio fu una vera e propria pomiciata al sapor di sborra.
    
    “Ma che non ti conosco? Lo sei che sei un maiale, per questo ti adoro”.
    
    Si alzò velocemente e schizzò via per la porticina e poi per le scale.
    
    Simone rimase ancora qualche minuto, col membro di fuori e i pantaloni calati, a godersi quel venticello serale di fine maggio, accendendosi poi una sigaretta per fumarsela in santa pace.
    
    Pensava che il rapporto con Elena sarebbe stato appagante per molti della sua età, ma per lui quelle fugaci seghe, quei veloci bocchini che ogni tanto gli faceva, quei strusciamenti sulla sua fighetta ancora vergine, non erano proprio il massimo, sentiva che mancava qualcosa, non era solo una questione di penetrazione, per lui mancava proprio qualcosa di più, quel qualcosa che l’avrebbe fatto godere al di sopra di ogni altra cosa, cercava proprio un vero e proprio orgasmo mentale.
    
    Quella stessa sera a letto dovette masturbarsi ancora per calmarsi e per riuscire a dormire tranquillo.
    
    La mattina la sveglia suonò alle sette e trenta, implacabile e perentoria.
    
    Partivano da casa insieme, andavano pure nella stessa scuola e nella stessa classe, si conoscevano fin da piccoli e i loro genitori ...
«1234...7»