Architettare - Racconti Erotici

Architettare

... essersi trasformato in un selvaggio, però, quella maleducazione, lungi dal dargli fastidio, gli piace sempre di più. Si aggrappa al collo e cerca di aiutarsi ad ogni spinta, sentendo lo stallone penetrare ancora e ancora fino a quando non nota un secondo orgasmo che le colpisce la figa, scorre attraverso il suo clitoride e poi viaggia attraverso tutto il suo essere attraverso ogni terminazione nervosa. Isabella esala un ultimo sospiro di piacere pensando che tutto sia finito, ma il manager la posa per terra, su un cartone e le toglie completamente i pantaloni, le apre le gambe e se le aggancia alle spalle per penetrarla di nuovo,

Isabella sussulta come una giumenta in calore mentre lo stallone sussulta come un toro mentre si carica ferocemente nella sua fica. Il suono degli schizzi si mescola a sbuffi e rantoli. Il sudore dell'uomo gocciola sul viso e sul corpo di Isabel. Gli afferra le braccia forti, anch'esse bagnate di sudore, e allarga le gambe fino a un terzo orgasmo, urlando di piacere.

"Vengo anch'io, puttana," le dice l'uomo mentre il suo bacino batte con insolita frenesia ancora e ancora con il suo cazzo che affonda ripetutamente nel suo intestino.

"Non venirmi dentro", lo avverte, perché vista la sua scarsa attività sessuale, ha deciso in quel momento di smettere di usare i contraccettivi.

L'uomo estrae il suo cazzo e dopo tre movimenti della mano il latte fuoriesce sotto pressione, rovesciandole la gonna, il top, il collo e il viso. Il caposquadra urla ...

... come un pazzo mentre la scuote sopra di lei finché l'ultimo colpo di frusta non si diffonde attraverso i suoi vestiti. Poi le porta il suo cazzo appiccicoso alla bocca e lo affonda.

Isabella nota che sta soffocando e lo spinge indietro per tirarlo fuori. Ora ha il cazzo in faccia e strizza gli occhi verso una borsa con due palline da ping pong che le stanno attraversando la bocca, e sebbene non abbia più voglia di fare sesso, la sua lingua batte le palle e ne introduce una per prima, e poi l'altra.

Con un tale rumore della lingua di Isabella, il cazzo del caposquadra non sembra voler tornare al suo stato naturale e rimane sul sentiero di guerra.

"Vai! Entra a piena forza!" Lo ordina.

L'uomo si appoggia al cartone e Isabella si siede per prendergli il cazzo. Lo prende in mano e lo muove su e giù con movimenti lenti. La spoglia completamente e la sua bocca sbava davanti alla testa rossa perlata e lucente. Poi passa la lingua su ogni centimetro di quel pezzo di carne venosa. Poi le sue labbra abbracciano il cimbrel e inizia una fellatio come non faceva da anni.

"Dai, continua a succhiare finché non vengo! Voglio sborrarti su quella faccia da idiota che hai in modo che tuo marito sappia che stronza sei."

Isabella non sa se sentirsi offesa o lusingata, ma la verità era che il gergo irriverente la eccita. Pertanto, è impegnata con la fellatio, mentre la sua mano masturba il cazzo, tracciandoci dei cerchi. Contrariamente alle aspettative, è di nuovo arrapata prima ...