Senza casa
Data: 03/02/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... cavalcioni sulla mia faccia. Mi ordinò di leccargli la grossa sacca pelosa dei coglioni. Lo feci con impegno e devozione, come si meritava, indifferente ai tanti peli che dovetti inghiottire. Lo sentivo sempre più eccitato fino a che, tiratosi un po’ indietro, mi puntò la cappella alla bocca. Per me era tutto nuovo ma d’istinto aprii le labbra e la feci entrare. Appena un piccolo tocco della mia lingua e, con un grido gutturale, mi scaricò dentro una gran quantità di crema che mandai giù senza pensarci troppo. Era buona, diversa dalla mia, era più salata e più densa, ma mi piacque anche la sua.
Rimasi a casa sua per una settimana, durante la quale mi fece sempre bere sborra in quantità (dopo la sambuca, naturalmente). Ma io ero scontento, volevo di più. Volevo che mi sverginasse il culo, ma non volle mai farlo. Gli piaceva così.
Intanto cercavo un qualche lavoretto che mi rendesse autonomo ma doveva essere assolutamente in nero perché non potevo mostrare la mia carta di identità. Molti non me la chiedevano nemmeno e, se lo facevano, io me ne andavo.
Dato che sono un bel ragazzo, pensai di rivolgermi a qualche fotografo per poter fare il modello. Ne trovai uno. Un bel uomo sulla quarantina, molto piacente, con due grandi basette che gli arrivavano al mento, peloso (mi piacciono da morire gli uomini pelosi). Aveva uno spirito e dei modi di fare artistici ed un po’ folli. Mi fece qualche foto e, ogni tanto, si toccava il pacco come per sistemarlo meglio. Gli piacevo, ...
... non solo come soggetto, lo avevo capito. Improvvisamente mi si avvicinò, come per sistemarmi la posizione. Invece mi strinse forte e mi baciò con impeto. Non mi tirai certo indietro. Così finii sul suo letto, dove mi prese con forza e, finalmente, mi sverginò, con immenso piacere sia suo che mio. Mi riempì il culetto di sborra. Era focoso ed irruento, degno della sua vena artistica.
Ero giovane e quell’uomo mi affascinava, oltre che scoparmi in maniera favolosa. Così lasciai Pasquale e mi trasferii da Angelo (così si chiamava il fotografo). Arrivai a dirgli la verità sulla mia età, ma non gliene importava niente. Diceva che erano limitazioni mentali dei benpensanti. Insomma, abbiamo scopato come ricci per tre anni, poi ha trovato un altro ragazzino e ci siamo lasciati, pur continuando a vivere da lui.
La mia carriera di modello non è decollata, o almeno non ha raggiunto compensi stratosferici, così ho dovuto continuare a fare anche altri lavoretti occasionali: come dog sitter portavo a spasso i cani o come factotum in una discoteca gay durante l’estate.
Fu proprio l’estate scorsa. Dando una mano al barista, ho imparato a fare i cocktail e avevo un certo successo con i clienti, facendomene anche qualcuno. Ma la mia attenzione si è rivolta subito ad un buttafuori. Roberto era un maschio eccezionalmente virile di 38 anni. Inutile descrivervi il fisico, degno del lavoro che faceva. Metteva paura sia per la stazza che per la durezza dello sguardo, che sembrava volerti ...