1. Senza casa


    Data: 03/02/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... dimostrando di essere un buon cuoco, e mangiammo in una sala con il camino acceso. Mise sulla tavola anche un candelabro d’argento, dicendo che voleva trattare bene gli ospiti. Così, a lume di candela, parlammo del più e del meno: della sua vita, della mia (senza sbilanciarmi troppo). Mi sembrava di essere in un sogno, forse anche a causa del vino che bevvi senza farci troppo caso.
    
    Dopo ci sedemmo sul divano, davanti al fuoco e mi offrì della sambuca. Gli confessai che, non so perché, quello era l’unico liquore che, anche se ne bevevo poco, mi ubriacava. Insistette e io ne bevvi ben due bicchierini. Non dico che mi girava la testa, ma veramente era come se stessi tra le nuvole. Era tutto così bello.
    
    Sentii di confessargli tutto e la voce mi si spezzò dal dolore. Mi mise un braccio sulle spalle per consolarmi ed io reclinai la testa su di lui, come fosse il padre comprensivo che non ho avuto o, data la differenza di età, come un nonno. Mi accarezzò teneramente per un po’, poi sollevai la testa e ci guardammo intensamente. Non ci fu bisogno di parole e, istintivamente, unimmo le nostre labbra in un bacio casto. Ci guardammo ancora con sconcerto, almeno da parte mia, e poi fu la volta di un lunghissimo bacio passionale.
    
    Per la prima volta ricevetti la lingua di uomo nella mia bocca e fu sconvolgente. Fummo travolti dal desiderio l’uno dell’altro. Seguirono altri baci furenti. Mentre le sue mani mi percorrevano tutto il corpo, le mie (non so spiegarmi perché) andarono ...
    ... dritte alla sua patta e sentii, sotto la stoffa, la durezza del suo cazzo. Fu allora che raggiunse il mio sederino per impastarmelo con forza. Sarà stato l’alcool che avevo bevuto, ma mi sentivo come protetto da lui ma anche disposto a sottostare alle sue (e mie) voglie.
    
    Quando l’eccitazione ebbe raggiunto l’apice e fu certo della mia accondiscendenza, mi sollevò tra le sue forti braccia e mi portò, come una sposa al talamo, in camera da letto, sul grande letto matrimoniale. Si accinse con delicatezza a spogliarmi dei miei vestiti e poi dei suoi, mentre mi guardava con occhi pieni di ammirazione e di lussuria contemporaneamente.
    
    Aveva un fisico eccezionale, a dispetto dell’età. Massiccio, con larghe spalle e collo taurino, un ampio torace coperto di pelo. Anche le braccia e le gambe erano muscolose e pelose. Era l’incarnazione l’uomo delle mie seghe solitarie.
    
    Mi fu sopra e mi regalò un altro bacio profondo. Dopo io passai a leccargli il collo, le orecchie (scoprii che gli piaceva moltissimo), le ascelle profumate di sudore e deodorante. Quel sapore nuovo mi scatenò gli ormoni. Poi fu lui che, staccatosi un poco, scese a leccarmi i capezzolini e le areole, i fianchi e giù fino alle palline. Fece scivolare la lingua ampia, ruvida e viscosa di saliva sul cazzettino rigido. Non resistetti e mi sborrai sulla pancia.
    
    Ne raccolse un po’ con due dita e me le mise in bocca. Non avevo mai assaggiato lo sperma, nemmeno il mio. Mi piacque. Era dolce. Si alzò per mettersi a ...
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