Le mie storie (96) 2ª parte - Racconti Erotici

Le mie storie (96) 2ª parte

... pompino. Visto che da giovane, certe cose le ho fatte (non mi vergogno a dirlo) e credetemi stavo per rimetterci le penne, soprattutto in macchina, mentre lui guida, determinati regalini meglio non farli. Per cui, volevo anche accontentarlo essendo sotto Natale, ma avrebbe dovuto accostare la macchina per fermarsi altrimenti niente. Adesso, chi conosce la tangenziale di Napoli, da Pozzuoli verso Capodichino, sa che in pratica c’è solo 1 posto dove poter accostare senza essere particolarmente notati, ebbene, dopo neanche 10 secondi, Lorenzo ha messo la freccia a destra tutto felice e contento. Ho cominciato a succhiarglielo con non poca fatica visto che, come vi ho già detto il suo coso è molto grosso; ma con l’esperienza che ho accumulato in quasi un quarto di secolo (comincio ad essere vecchiarella) ho preso il ritmo e in breve mi scivolava tra le labbra che era 1 vero piacere. Mi sono fatta venire in bocca per poi sputare tutto in 1 fazzoletto di carta; una mentina e finalmente ho fatto ritorno a casa stanca ma tutto sommato piuttosto contenta. Saranno state le 5 del pomeriggio, e quando ho aperto la porta, sono stata accolta dal silenzio più assoluto. Dopo 1 bella doccia rilassante, ho indossato la mia comodissima tuta sotto la quale in genere metto solo lo slip talmente mi tiene calda e poi mi sono buttata letteralmente sul letto. Ad ora di cena eravamo tutti e 4 sedute/i intorno al tavolo a raccontarci la giornata in attesa della vigilia. A parole eravamo tutte ...

... stanche (compreso Giacomo) tanto che alle 10 eravamo ognuna nella propria stanza. Ho preso sonno praticamente subito ma 1 rumore proveniente dalla cucina mi ha svegliata quasi di soprassalto; ho chiesto ad alta voce chi ci fosse, l’orologio segnava le 4 e qualche minuto. Nessuno mi ha risposto allora sono scesa dal letto e dopo aver aperto leggermente la porta della mia camera mi sono accorta che mia cognata era seduta a bere illuminata da 1 delle luci sopra il bancone che divide la cucina dal salone. Decido di uscire a farle compagnia quando sento la voce di Giacomo provenire dal divano letto che le chiede di andare da lui. Lei gli domanda se ha bisogno di qualcosa da bere, ma si sente rispondere candidamente che vuole “2 coccole” (testuali parole). Lina inizialmente si rifiuta, ma dopo le insistenze di mio nipote, il tutto a voce bassa ma poi non tanto, si lascia convincere. Spegne la luce in cucina ed io riesco a malapena a scorgere la sua sagoma che si avvia verso il divano. Dopo 1 veloce conciliabolo su come e dove sedersi, comincio a sentire distintamente mio nipote ansimare ripetendo più volte “continua”, mentre lei gli intima di parlare a bassa voce che qualcuno potrebbe sentire. Mentre la cosa va avanti, con voce sempre più affannata sento dire “ho voglia di te, voglio farlo con te” subito dopo “non scherzare, potrei essere tua madre, accontentati altrimenti mi fermo”. Resto sbigottita (come spesso succede), poi capisco che finalmente “è venuto”, 1 serie di saluti, ...