Le mie storie (96) 2ª parte - Racconti Erotici

Le mie storie (96) 2ª parte

... particolarmente interessate a questo regalo tanto che divento completamente rossa. Prima di andare via mi chiede di indossarlo, ma sinceramente è troppo “importante” per provarlo in 1 situazione come questa. Il tempo di entrare in macchina e, come in 1 film già visto tante volte (gli uomini dovrebbero rinnovarsi negli approcci), invece di prendere la tangenziale, rimane sulla strada che costeggia il mare, per poi fermarsi in 1 spiazzo che, in tutta onestà, non avevo mai visto (eppure quelle zone le conosco). Mi chiede di scendere e di seguirlo, io incuriosita gli porgo la mano andandogli dietro. Prendiamo un sentiero che si nota appena tra i cespugli e dopo aver camminato non più di una cinquantina di metri tra gli alberi, sbuchiamo in un piccolo belvedere con una ringhiera di non più di 2 m che guarda tutto il panorama:una vista meravigliosa . Resto incantata da quello spettacolo, Lorenzo viene dietro di me, mi abbraccia e dopo avermi preso le mani, le alza insieme alle sue imitando la famosa scena di titanic. Subito dopo comincia a baciarmi il collo e contemporaneamente mi sbottona il giaccone per poi togliermelo. Mentre ricambio i suoi baci, sento la mia gonna sollevarsi sempre più su fino ad arrivare sopra il sedere, il rumore della sua cerniera che si apre anticipa ciò che sta per succedere. Sento entrambe le sue mani agguantare le mie natiche, poi le sue dita tirano giù le mutandine ed il suo uccello dopo aver accarezzato tutto il mio grosso culo affonda nella mia ...

... micia. Stringo le mani alla ringhiera, mi piego leggermente e lascio che continui a penetrarmi mentre in tanto le sue mani si sono fatte largo sotto la mia maglia fino ad arrivare ai seni. Entra ed esce in maniera sempre più decisa, il suo membro sembra volermi allargare la fica ogni volta di più, godo senza preoccuparmi di essere sentita visto che stiamo nella solitudine più assoluta; lui continua a sbattermi fino a quando non gli sento dire che sta per venire ed allora con la mano gli tiro fuori l’uccello giusto in tempo per vederlo esplodere sulle mie cosce. Ci ricomponiamo velocemente, torniamo in macchina e accendiamo il condizionatore mentre prende la strada di casa. Durante il tragitto tiro su nuovamente la gonna per pulirmi un po’ meglio con delle salviette umidificate, dopo tutto voi maschietti non avete idea di quanto possa essere fastidioso sentirsi “azzeccose” di sperma, per non parlare dell’odore che, mentre voi incredibilmente ignorate, noi donne riusciamo a percepire anche a parecchi metri di distanza; considerato che stavo per tornare da mia cognata Lina, non avrei voluto raccontarle tutto tutto. Non avevo tenuto conto però del fatto che, i miei gesti, del tutto naturali ed assolutamente non provocatori, in breve tempo avevano ottenuto 1 effetto non preventivato: il suo pantalone si era nuovamente gonfiato. La cosa era anche piuttosto visibile e lui con la spontaneità che lo ha sempre contraddistinto, senza nessun problema, in maniera esplicita mi ha chiesto un ...