1. Ida ~ ii ~ complotti e patti segreti


    Data: 22/08/2018, Categorie: Etero Autore: fairy_land, Fonte: Annunci69

    ... rabbia, mordendogli le labbra, assaporando il sangue con quella spinta erotica che solo la sofferenza può dare. Poi rotolò sul letto stendendosi supina e lasciando che le lacrime le bagnassero i capelli.
    
    "Parlami di mio padre"
    
    "Tuo padre è morto, è stato condannato per tradimento." Rispose il reggente lapidario. Non gli andava di rivangare i ricordi. Quei mesi caotici, infidi, in cui avevano trovato la morte centinaia di persone.
    
    "Nessuno parla mai di lui, è un mio diritto sapere qualcosa di più" insistette la ragazza con decisione.
    
    "Tu sei la causa per cui è morto, tua madre lo ha ucciso per vendicarsi del fatto che ti aveva portata via da lui." parlò il reggente con voce roca e spezzata "Era un uomo fantastico e deciso, quando si è trovato davanti la scelta di farti crescere come una bastarda figlia di una schiava o darti una vita agiata ha scelto la seconda.
    
    Io lo amavo ma lui scelse di liberare e sposare tua madre, mi scartò. Gli rimasi fedele anche allora, anche ora che ogni giorno vedo i suoi figli passarmi dinanzi, la vostra somiglianza con lui mi ferisce ogni minuto.
    
    Tuo fratello ne ha ereditato i tratti peggiori."
    
    Artemisia tacque, non potè fare a meno di notare la somiglianza tra lei e il reggente. Entrambi amanti fedeli, respinti, trattati con freddezza e con distacco.
    
    "Non ripeterò i tuoi errori" disse per poi chiudere gli occhi, Huges la baciò.
    
    In viso, sul collo candido, sui seni prosperosi, scendendo lungo la pancia e infine ...
    ... lambendole le grandi labbra con il respiro.
    
    Artemisia sospirò estasiata e si lasciò violare dalla lingua di quell'uomo che sarebbe potuto essere suo padre e che ora era suo amante e complice.
    
    Lo lasciò fare per un po' ma era troppo delicato, troppo effimero quel contatto dolce e umido.
    
    Gli prese tra le dita i capelli incitandolo a fare di meglio, ne sentì i gorgoglii mentre lo stringeva tra le proprie gambe. Si fece leccare a lungo senza concedergli tregua, dimenticando.
    
    ÷÷÷
    
    Il principe di Persia aveva colto una rosa, dai petali dorati, piena, turgida, alcuni petali diventavano arancio sulle punte.
    
    L'aveva colta incurante delle spine, si era punto, ma il dolore era un effetto collaterale della felicità. Ora la rimirava passeggiando per i giardini privati del palazzo imperiale.
    
    Sapeva che sarebbe morta, lontana dalla pianta, lentamente, soffrendo e perdendo un petalo alla volta. Un brivido gli percosse la schiena facendogli rizzare i capelli sulla nuca.
    
    Quella rosa era come Querin, lontana da lui sarebbe sfiorita, seccata tra le mani di un uomo perverso e crudele. Querin era splendida, piena di vita e lui non avrebbe permesso che marcisse davanti ai suoi occhi senza far nulla.
    
    Un coniglio balzò fuori dai cespugli in quell'istante saltellando sull'acciottolato del sentiero. Il cadetto sorrise poi pochi passi più avanti si chinò sull'erba bagnata della rugiada mattutina e piantò la rosa nel terreno. Si alzò e si allontanò a passo deciso.
    
    Kassandros si ...