1. Ida ~ ii ~ complotti e patti segreti


    Data: 22/08/2018, Categorie: Etero Autore: fairy_land, Fonte: Annunci69

    Artemisia pensò che la penombra rendesse più affascinante il disordine nella stanza. Era finalmente arrivata a quel punto in cui i pensieri si azzeravano e la sua mente diventava leggera.
    
    Il sesso le faceva questo effetto, come un calmante agiva su di lei facendole dimenticare ogni preoccupazione, il ritmo cadenzato dei corpi la cullava come una ninna nanna.
    
    Hudes ne era completamente sopraffatto, la pelle sudata, gli occhi strabuzzati, Artemisia non gli dava tregua, né respiro, né pace.
    
    Lo cavalcava come un'amazzone e ad ogni colpo di bacino il membro di lui affondava dentro le sue carni, lo sentiva bene scivolarle dentro e toccare un punto indefinito dentro di lei.
    
    Rallentò quel ritmo forsennato e si prese qualche istante per osservare l'uomo sotto di lei, completamente esausto e sfinito.
    
    Hudes aveva cresciuto suo fratello Alhamba, ed era il suo reggente. Scoprì con sorpresa di sapere poco su quell'uomo che era il suo padre adottivo. Voci ne circolavano in abbondanza sul suo conto, ma lui mai le aveva accolte e mai le aveva smentite.
    
    Una cosa la sapeva però, quell'uomo era un fedelissimo di suo padre, e aveva ucciso sua madre impedendone di prendere il potere dopo aver ucciso il marito.
    
    Non sapeva realmente perché stesse facendo sesso con quello che per lei sarebbe dovuto essere la persona più vicina ad un padre.
    
    Si sentiva furiosa in un modo inspiegabile, e l'unico modo di calmarsi era ricercare quelle situazioni strane e perverse.
    
    Ogni volta ...
    ... che si sentiva così si rifugiava nel letto di quell'uomo. Lo spremeva fino all'ultima briciola di energia, solo vederlo sfinito e ansimante le dava pace.
    
    Le faceva dimenticare le cazzate di suo fratello, le tensioni politiche e gli intrighi.
    
    Il reggente dell'imperatore era un uomo di mezza età, dai capelli sale e pepe e la barba folta, dal fisico imponente e dolci occhi castani.
    
    Hudes si stava odiando, stava fottendo la figlia del suo migliore amico e compagno di una vita. La guardò, con i capelli neri, svolazzanti come quelli di una ninfa, il corpo snello, forte, atletico.
    
    Si sentiva intrappolato da quelle gambe d'acciaio, scopato, violato e la odiò, la odiò quella ragazza così determinata, indistruttibile, perversa, potente.
    
    Spinse forte dentro di lei con un colpo improvviso, incuneandosi tra le sue carni, le voleva fare male, scoprì di odiarla, con quegli occhi blu, profondi, che scalavano misteri inconfessabili.
    
    Quegli occhi blu, che appartenevano alla maledetta madre di lei, all'assassina del suo unico vero amore.
    
    Artemisia ebbe un soprassalto, e come una dea irata si scosse dall'estasi e portò una mano sul collo del reggente in una presa spietata, strinse fermandosi solo quando lo sentì boccheggiare in cerca di ossigeno “Stai buono.” gli intimò con tono omicida per poi allentare la presa.
    
    Hudes venne attraversato da un brivido, l'immagine di Artemisia si confuse per un attimo con quella del defunto imperatore e si rese conto con orrore che padre e ...
«1234...»