Cenerentola e il Falco
Data: 22/08/2018,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Comici
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... armeggiare: soffriva ma non demordeva.
Alla fine riuscì a far passare anche i due coglioni attraverso la stretta asola.
Tutto l’apparato genitale, onestamente, era ben poco “ingombrante”.
- Ora te lo metto in culo! – disse, ad effetto, quel maschio imprevedibile.
Valutai il suo cazzo; mi resi conto che, adesso che era barzotto, aveva uno spessore simile a quello di certi wurstel di pollo che avevo provato a infilarmi nel sedere, giusto per vedere che cosa si provava.
Insomma, decisi tra me e me: non temevo il Falco né la penetrazione del suo uccelletto, l’importante era sbrigarsi e recuperare le scarpette. Quindi mi voltai senza fare storie.
Il Falco era impreparata a tanta sottomissione.
7
Più tempo passavo col Falco e più mi ispirava un sentimento di pena. Stupendo... non avevo mai sentito una cosa del genere per un ragazzo.
- Ok, l’hai voluto tu, aspetta che mi monto il preservativo, mia madre... – si corresse tossendo. - Niente, niente... – aggiunse mentre arrossiva – dicevo che devo mettere il preservativo perché voi ragazze siete tutte zoccole! –
- E chi te lo ha suggerito, mammina? – dissi, abbastanza sull’offeso.
- Niente mamma! Quale mamma? Io sono il Falco... non ho famiglia! –
Lo trovai patetico, anche perché avendo un cazzo decisamente piccolo, il preservativo gli andava largo, dando della sua virilità, uno spettacolo grinzoso e squallido.
Ma il Falco non perdonava, mi si mise dietro e si sollevò sulle punte annaspando per ...
... raggiungere il mio culo. Provò anche a centrarmi saltellando ma niente, proprio non ci arrivava.
Per tagliarla a corto, decisi di abbassarmi io.
Per fortuna il cazzo del giovane si irrigidì abbastanza, certo lo spettacolo del mio culo chiaro e remissivo, doveva essere eccitante.
Sentivo il suo bastoncino piegarsi sotto le sue pressioni senza infilzare il buchetto del piacere. Sperai che lo mettesse in figa per provare qualche stimolo al più presto... mi stavo annoiando.
Alla fine me lo sentii.
Mi aveva divaricato l’ano ma viste le dimensioni era un gioco piacevole, una specie di solletico godereccio: non gridai, anzi mi scappava da ridere.
Lo lasciai accanirsi, trionfante, sul mio sedere.
Non aveva più come spingerlo dentro pur di guadagnare qualche millimetro ma, purtroppo, la sua natura quella era!
Dopo una ventina di stantuffate si abbracciò al mio corpo e, dopo averlo spinto dentro al massimo, iniziò a vibrare.
Ora era appeso su di me, con gli anfibi a mezz’aria, che ballonzolavano. Pesava e mi si piegarono le ginocchia sul cesso. Non ebbi tempo per lamentarmi, il Falco, scalciando e fremendo, se ne venne nel suo preservativo.
Uscì subito dal culetto perché perse all’istante la sua breve erezione.
Il profilattico con la sua acquiccia opalescente gli cadde sulle scarpe, sporcandole.
- Porca vacca - disse lui – e adesso? Chi glielo dice a mammà? –
- Lo sapevo – dissi subito additandolo – avevo capito, sai? Sarai pure un Falco ma ancora ...