Cenerentola e il Falco
Data: 22/08/2018,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Comici
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
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Mi interruppe, infuriato. Ero sempre più a disagio ma quello non mi faceva esprimere: era troppo uno volitivo.
- Ma che cazz’ !? – Imprecò il Falco – Allora ti strappo le mutande! –
Quella frase era troppo cruda per resistere ancora.
A parte l’irrefrenabile eccitazione mi ricordai che il mio perizoma costava una cifra e mi affrettai a togliermelo, consegnadoglielo anche piegato alla meno peggio.
- Ma cosa gli faccio alle donne? – borbottava il Falco fra se e se, mentre i suoi occhi roteavano liberamente nelle orbite; non lo volli contraddire, avevo fretta, ero sporca, impacciata. Il Falco non demordeva:
- Ora ti strappo le scarpe. – poi, dopo un momento di perplessità aggiunse (per fortuna) - No, te le tolgo, senza strapparle. –
Il terrore mi aveva percorso la schiena ma mi ripresi: le scarpette erano salve!
Gliele consegnai con delicatezza e lui si mise a odorarle come un setter irlandese.
- Ah, ahhh … - e sniffava nelle scarpe poi, non contento, si esibì in un numero che mi fece capire quanto ancora avessi da imparare riguardo ai misteri dell’eros estremo.
Mise il mio slippino usato nelle scarpe, prima nell’una e poi nell’altra… e riprese a sniffarci dentro, tirando su col naso fino a sbandare lievemente.
Credo cominciasse a girargli la testa.
Per un attimo ho temuto che inciampasse ancora una volta ma lui si ristabilì.
- Ti puzzano i piedi, piccola! –
Arrossii.
“Cazzo” pensai “ ho scordato di metterci il ...
... Timodore.”
Sorrise col sorriso di chi la sa lunga:
- E ti puzzano anche le mutandine... di piedi! – questa invece non me l’aspettavo, stavo per chiedere se l’avesse notato prima o dopo aver passato il mio perizoma nelle scarpe.
- Dai adesso, non farmi incazzare, fa una pisciatina da adolescente stordita. –
“Come sei strano, Falco!” pensai in cuor mio: non riuscivo a immaginare a che tipo di piscio facesse riferimento.
Mi premetti un po’ la vescica per lui e aprendo bene le gambe riuscii comunque a lasciar andare, qualche piccolo scroscio di orina sul pavimento.
- E’ poca! – disse lui – Comunque non perdiamo altro tempo, stasera ne devo punire ancora un paio! Ho fretta. – Quell’uomo era oppressivo.
- Non ne ho più ti dico... non è che ti trovi un fazzoletto di carta, per caso? –
- Taci, puttanella! – mi zittì il Falco – Fammi controllare. -
Mi prese per i capelli, mi fece voltare verso lo sciacquone e poi giù, giù, fino a farmi mettere ad angolo retto.
Avevo il viso proprio sulla tazza; per fortuna avevo tirato l’acqua.
Pregai con tutte le mie forze che quella storia strana terminasse. In qui momenti eccitanti e pregni di lussuria pensavo al bidet di casa mia... avrei voluto abbracciarmelo.
Il Falco intanto, si era inginocchiato dietro il mio sedere e mi studiava, mi scrutava, poi iniziò a esplorarmi la figa gocciolante con la lingua, mentre di sopra, con le dita affondò nel culo, senza troppi complimenti.
Non ero pulita e arrossii come un peperone, per non ...