Assoluzione.
Data: 28/01/2024,
Categorie:
Comici
Autore: fenice1967, Fonte: xHamster
... molto peccato e mi sono lasciato tentare e sedurre dai piaceri dalla carne. Ho giaciuto con uomini, donne e transessuali, più e più volte. Mi sono prostituito volontariamente, vendendo per pochi soldi il mio corpo e la mia anima, fornicando con vari uomini e traendo da ciò piacere e godimento".
Dall'altra parte c'era il silenzio più assoluto, così continuai.
"Mi sono travestito da sgualdrina, per soddisfare il puro piacere del sesso, facendomi poi possedere analmente da un altro maschio. Ho poi peccato ancor più gravemente, prestandomi a dei giochi erotici ben più perversi, come quello di farmi fare dei clisteri, oppure di farmi inserire una intera mano nel retto; tuttavia credo che il peccato più grave che abbia mai commesso, sia stato quello di farmi sodomizzare contemporaneamente da due uomini diversi e ...".
A quelle parole sentii un sonoro "crash!", accompagnato da un pesante tonfo e da una sequela di bestemmie che chiamavano in causa direttamente l'Onnipotente.
Non capivo cosa fosse successo, così aprii la tenda di panno del confessionale e guardai al suo interno. Per terra c'era Don Aristarco, che mi guardava esterrefatto, con la cerniera dei pantaloni aperta e l'uccello di fuori in piena erezione.
La panca su cui era seduto aveva avuto la pessima idea di cedere proprio mentre lui si stava smanettando ascoltando la mia confessione. Il porco, a quanto pare, era proprio curioso di sapere i cazzi miei, in modo da farsi così un ricco raspone con sborrata ...
... finale.
"Ma Don Aristarco, che fa? Si smanetta mentre io mi confesso?".
"Tu l'assoluzione te la puoi proprio scordare!!!", mi urlò contro. "Pervertito, sacrilego, sodomita che non sei altro, e sei pure fortunato che esiste il vincolo del segreto confessionale!!!".
"Ah sì, la mettiamo così? Allora aspetti che chiamo il sacrestano che è lì in fondo, così le dà una mano a rialzarsi", feci io, nell'atto di andare via.
"No, no, no, fermo!!! che vuoi fare? Aspetta, forse sono stato precipitoso", disse il parroco, mentre cercava faticosamente di ricomporsi. "Va bene, va bene, segreto per segreto lasciamo le cose per come sono. Facciamo che ti do l'assoluzione e tu ti levi dai piedi, ok?".
"Per me va bene", dissi sollevato "Facciamo così e amici come prima".
Tornai dall'altra parte del confessionale e Don Aristarco pronunciò la formula dell'assoluzione.
Alché io risposi "Amen!". Poi mi girai e me ne andai via, ringraziando - nel profondo del mio cuore - l'Eterno, che nella sua immensa saggezza aveva dato una bella lezione a quel bavoso moralista del Don.
Il giorno del matrimonio della mia amica ero emozionato come uno scolaretto, ma andò tutto bene. Don Aristarco mi guardava di sottecchi dall'altare, con gli occhi iniettati di sangue.
Alla fine della cerimonia, al momento della firma del registro, Rossella si avvicinò raggiante, poi mi abbracciò e mi baciò teneramente sulla guancia.
"Hai visto che non è successo niente? Don Aristarco mi ha detto che ti sei ...