Conti in sospeso
Data: 26/01/2024,
Categorie:
Etero
Autore: CuoreMente, Fonte: Annunci69
A un certo punto lo vidi arrivare, in quella sua macchina enorme e assolutamente riconoscibile. Era proprio lì, per me. Di nuovo.
Andrea è un uomo molto alto, muscoloso, con i capelli biondissimi e gli occhi celesti, come il mare; carnagione rosata, come se fosse perennemente abbronzato, naso furbo all'insù e labbra carnose.
Dopo sette anni era bello e affascinante come la prima volta, avvolto nella sua camicia di lino bianca e nei suoi pantaloni aderenti che avrei voluto strappargli subito, non appena salita nella sua grande e costosa auto, quella sera di Luglio.
" Ed eccoci di nuovo qui. Chi l'avrebbe mai detto? " chiese, sghignazzando.
Avevo diciotto anni quando lo incontrai per la prima volta, dopo averlo conosciuto e aver parlato con lui su un'app " per fare nuove amicizie con le persone vicine a te ".
La differenza d'età era abissale e questo rendeva la mia fervida mente affamata di nuove avventure, tanto da accettare di incontrare un totale sconosciuto dopo pochi messaggi.
Arrivò in motorino, come un ragazzino, ma era adulto, maturo e bello da morire, sorridente e splendente come il sole, dimostrando almeno la metà dei suoi anni.
Anche io ero molto bella, con la pelle dorata e i capelli lunghi e castani, che incorniciavano un viso esile: le labbra imperlate dal mio solito burrocacao e gli occhi brillanti, di un marrone caldo e ammaliante. La classica bellezza mediterranea, nettamente a contrasto rispetto ai toni più chiari di lui.
Avevo ...
... diciotto anni e quel pomeriggio lo ricordo come se fosse ieri: una lunga passeggiata in moto, i capelli anoddati dal vento che ci tagliava il viso, alla ricerca di un posto riservato e tranquillo, che trovammo poco dopo e che si prestò ad essere un ottimo salotto per chiacchiere e intessanti conversazioni: mi affascinava tutto di lui, dal suo modo di parlare, a tutte le cose che aveva fatto durante la sua vita, i suoi viaggi, il suo lavoro, le sue avventure con le amichette.
Più ero lì ferma ad ascoltarlo, a vedere quelle labbra agitarsi così piacevolmente, più avvertivo tra i risvolti più intimi del mio corpo delle vibrazioni che pian piano attraversano i miei pensieri: lo volevo.
Lo volevo a tutti i costi, lo volevo nell'ingenuità di una vergine che conosce il suo peccato mortale, lo volevo nonostante non lo conoscessi affatto se non da poche ore. Fremevo all'idea della sua lingua dentro la mia bocca e lui deve essersene accorto sicuramente, perchè al tramonto eravamo nuovamente su quel motorino, alla ricerca di un posto... isolato.
E lo trovammo.
Fu il bacio più intenso ricevuto fino ad allora, un bacio erotico, sessuale, la sua lingua mi scavò la gola e, dopo, la mia lingua venne succhiata dalle sue labbra. "Così baciano i grandi?" mi chiesi, perchè ogni suo movimento era sapiente e preciso, persino le sue mani sapevano dove rivolgersi, su un corpo che non avevano mai toccato.
Fui travolta dall'eccitazione. Avrei voluto che non finisse mai.
E poi, ...