1. La alice che non ti aspetti


    Data: 24/01/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: drag76021, Fonte: Annunci69

    ... muovere la testa senza strozzarsi.
    
    'Ora lo schiavo è autorizzato a godere e solo a quello'.
    
    Così gli liberò la bocca, ma nonostante questo, tutte le parole che Leo aveva ingoiato prima erano scomparse, sostituite dal sapore di cuoio e di saliva e di passivo timore.
    
    Avvertì un senso di fresco vicino al proprio ano e un attimo dopo qualcosa iniziò ad essere introdotto nel suo culo.
    
    Il pensiero di lui maschio che adorava ficcare il cazzo in quel buco senza domandarsi veramente cosa si provasse, lo sfiorò solo un istante perché la sensazione della penetrazione si riversò nella lucidità come una marea che lo sovrastò e lo lasciò, quello sì, senza respiro. Il collare gli impediva di voltarsi a guardare, poteva solo sentire dentro di lui cosa stava accadendo.
    
    Dolore e piacere, abbandono e accettazione, lo sconvolsero e lo rapirono, ma se ad ogni affondo sembrava essere al limite, quello dopo lo superava ulteriormente.
    
    Finché il godimento lo invase, si quello, non qualsiasi fosse l'oggetto che lo stava inculando, ma era dal piacere che si sentiva invaso e dominato.
    
    Alice continuò a lungo con estrarre e muovere, ruotare e allargare, mentre la bocca di lui si riempì di saliva, di rantoli, di una lingua che spingeva contro il palato come volesse contrastare ogni affondo.
    
    Con un movimento rapido e preciso, gli liberò d'un colpo le palle trasferendo a tutto il corpo un brivido che risalì lungo la schiena; gli afferrò il pene con forza ed eseguendo dei movimenti ...
    ... coordinati con l'arnese nel culo, lo portò a sborrare, una serie di schizzi violenti e ripetuti, e un gemito prolungato che gli scosse la testa forzando il collare. Lo lasciarono sfinito, con l'ano libero, il cazzo finalmente rilassato, e tutto lo sperma a colare sulle sue gambe e sul letto.
    
    Mentre era ancora avvinto da tutte quelle sensazioni, Alice liberò le mani, che istintivamente Leo iniziò a muovere, cercando quindi di farsi forza sui gomiti e sollevarsi a cercare gli occhi di lei, che trovò lì diretti a fissarlo e ad attenderlo. Ancora quella luce, ma ora con note anche diverse.
    
    Come diverso era il tono che usò, diretto, assertivo e quasi atonale, se non fosse per il senso di assolutezza.
    
    'In ufficio continuerai con le solite battute e le tue frasacce e tutto il resto, come prima.
    
    Potrai raccontare tutte le storie di incontri e di sesso con le donne che vorrai, ma saranno solo fantasie perché non incontrerai più nessun’altra.
    
    Io ti chiamerò Leo e tu mi chiamerai Alice.
    
    Quando vorrò, ti chiamerò Leonardo e tu farai esattamente tutto quello che ti dico, e la sola tua risposta sarà: Sì, Padrona.
    
    Ora lo schiavo pulisce tutto e mette in ordine la stanza.
    
    Quando avrà finito lascerà l'appartamento in silenzio, senza guardare né parlare alla Padrona. Hai capito Leonardo?'
    
    Leo non riuscì a comprendere l'effetto o la portata di quelle parole, ancora troppo stordito da quanto successo; nonostante questo e prima che un qualsiasi pensiero potesse emergere da ...