1. Virtuoso e doloroso epilogo


    Data: 22/01/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sbrigai nel sollecitarle senza molto convincimento nel bel mezzo d’una cena organizzata da Lucia, la moglie del mio amico Dario.
    
    ‘Sì, certo, d’accordo, ci sto’ – ribatté Alanis eccezionalmente cogliendomi di sorpresa.
    
    ‘Noi, al contrario, dopo cena rientriamo. Sai, la bimba piccola a casa reclama e necessita di certo la mamma’ – affermò con un sorriso di circostanza Lucia, senza nessuna possibilità di replica del povero Dario.
    
    Dario, sì, certo, un uomo a questo punto condiscendente, paziente e sottomesso al suo ruolo di coniuge convenientemente e diligentemente plagiato, peraltro diventato in poco tempo un papà appena diciannovenne per una frettolosa quanto incomoda scopata serale non protetta, avvenuta sotto i portici dell’abitazione della nonna di Lucia, per il fatto che adesso ingeriva il cibo che si trovava nel piatto senza quasi mai sollevare gli occhi e senz’origliare. Probabilmente al presente stava meditando alla spesa del sabato da compiere al centro commerciale, alla scala mobile che dopo lo riportava al parcheggio e al carrello mai totalmente carico. Tenuto conto che entrambi sarebbero rientrati verso casa prima del previsto, mi resi conto che la serata iniziava a girare davvero bene. Io non avevo fatto nessun programma, non avevo pensato assolutamente alla possibilità d’un dopo cena con Alanis, all’opposto eccoci qui, lei seduta accanto a me sul sedile dell’automobile, mentre io cerco un modo più disinvolto e intraprendente possibile per fermarci ...
    ... parcheggiando in un posto silenzioso e fuori mano.
    
    In quel periodo faceva ancora freddo, nonostante Alanis indossasse un paltò lungo salendo nell’automobile, io riuscivo a squadrarle bene le gambe, per il fatto che le vedevo dal momento che risaltavano dallo spacco, fintanto che lei si dondolava per sistemarsi al meglio la posizione del sedile tra il cruscotto e il sedile. Aveva delle splendide cosce, il colore delle calze che le avvolgeva faceva il resto. Io mi ero indubbiamente appropriato della scena, perché intellettivamente seguivo le sue gambe e le sue scarpe con il tacco alto, essendo il massimo lapalissiano che frullava nella mia personale rappresentazione della mia lasciva e viziosa mente. Alanis aveva pressappoco venticinque anni, possedeva movenze fiduciose e al tempo stesso sicure e temerarie per la sua giovane età, comunque a me appariva finta, un personaggio forse alterato, fasullo e non spontaneo, perché ugualmente il modo di vestirsi lo era, poiché si capiva bene, giacché il suo intento finale era assecondare, indurre e stimolare, verosimilmente abbagliare e conquistare. Dove avesse appreso questi trucchetti era il quesito che mi ponevo, può darsi che avesse intravisto qualcosa di simile in Tv, su d’un qualche rotocalco di pettegolezzi, su qualche fotografia in verità di qualche allettante e disinibita valletta di turno, verosimilmente discinta e anticonformista in qualche locale notturno in voga. Veramente stupida, allora, perché noi non ci trovavamo nei locali ...
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