1. Privilegi di classe - 2


    Data: 20/01/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... separarono, don Elpidio lo guardò e scoppiò a ridere:
    
    “Gesù, come sei ridotto, Tumminiello mio!”
    
    Rimasero un po’ distesi fianco a fianco, tenendosi per mano, ansimando e girando ogni tanto il volto a guardarsi con una luce nuova negli occhi di entrambi. Poi tornarono a lavarsi e si ridistesero al sole; era pomeriggio inoltrato, quando si rivestirono e ripresero la via di casa, cavalcando fianco a fianco.
    
    “Stasera, ti trasferirai nelle mie stanze. – disse ad un tratto don Elpidio – Non voglio più separarmi da te. Vivremo come marito e moglie.”
    
    Tumminiello abbassò la testa a quelle parole.
    
    “Non lo fate, Vossignoria, - disse con voce grave – non lo fate.”
    
    “Perché? Non mi vuoi bene, allora…”
    
    Tumminiello fermò il cavallo e si volse verso di lui.
    
    “Vossignoria, - disse e aveva una luce indefinibile negli occhi – se esiste il paradiso pure per la povera gente, io ci sono stato stamattina, ogni volta che…”
    
    “Ogni volta che?…”
    
    “Ogni volta che m’avete dato un bacio, Vossignoria… ogni volta che m’avete sfiorato con le vostre belle mani. Ma non fatevi accorgere dagli altri, se mi volete bene, non fatelo capire a nessuno. Trattatemi come sempre, anzi ogni tanto sgridatemi e datemi un calcio in culo… per finta e io lo saprò. Non fate capire a nessuno che… che mi volete bene. Già parlano male di voi adesso, se poi sapessero…”
    
    “Tumminie’, io sono il padrone, se qualcuno s’azzarda, faccio uno sfracello!”
    
    “Potete fare quello che volete, Vossignoria, ma non ...
    ... potete entrare nelle loro teste e farle ragionare a modo vostro. Davanti vi diranno di sì e poi dietro rideranno e vi faranno le linguacce. Io li conosco, Vossignoria, io ci sono cresciuto… ci vivo in mezzo. Voi siete ricco, siete Vossignoria, potete comprarvi mezzo mondo, se volete, ma davanti all’invidia e alla maldicenza della gente siete come gli altri… e forse pure peggio. Non avete privilegi per questo. Lasciate le cose come stanno, datemi retta.”
    
    Don Elpidio rimase un pezzo assorto: per quanto il suo animo tumultuasse, dovette riconoscere che Tumminiello aveva ragione: mai e poi mai gli avrebbero permesso di amarlo.
    
    “Hai ragione, Tumminie’, - disse alla fine – oltre che bello, sei pure saggio. Mai mi sarei sognato una fortuna come questa. Ma se possono impedirmi di viverti alla luce del sole, non possono impedirmi di volerti bene ora e per sempre.”, e con queste parole, scese da cavallo e gli tese la mano.
    
    E quando anche Tumminiello fu smontato, don Elpidio lo prese per le braccia e, fissandolo negli occhi:
    
    “Tumminie’, - disse con voce commossa – io giuro davanti a Dio che tu sei la vita mia.”
    
    “E voi siete la luce del cuore mio…”, rispose l’altro con un groppo alla gola.
    
    “Per sempre, Tumminie’!”
    
    “Per sempre, Vossignoria!”
    
    Poi si abbracciarono a suggellare il voto.
    
    Risaliti a cavallo, proseguirono fianco a fianco; ma non appena il bosco cominciò a diradarsi, Tumminiello rallentò l’andatura e si pose due passi indietro al padrone, come la prudenza ...
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