Privilegi di classe - 2
Data: 20/01/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... denudarsi davanti al suo padrone lo terrorizzò: si vide brutto, inadeguato, di fronte a quella maestosa bellezza.
“Vos… signoria…”, balbettò, indietreggiando.
“Che c’è, Tumminie’?”
“Vossignoria…”
“Ti vergogni di spogliarti davanti a me? E va bene, chiudo gli occhi, non ti guardo…”, e si girò effettivamente dandogli le spalle.
Tumminiello sul momento non si mosse; poi, quando vide che l’altro continuava ad aspettare, abbassò la testa e in fretta si tolse tutto. Quando rialzò gli occhi, vide che don Elpidio lo stava guardando. Arrossì e si coprì davanti con le mani.
L’altro lo rimirò a lungo.
“Togli quelle mani, Tumminie’.”, gli disse poi con ammirazione.
E visto che l’altro non si muoveva, don Elpidio gli si avvicinò, gli prese delicatamente le mani e gliele scostò dall’inguine.
“Non hai niente da nascondere. - disse con tono serio, dopo aver valutato quanto prima vi era nascosto sotto – Sei… ma che te lo dico a fare, tanto non mi crederesti. Vieni.”, e presolo per mano, entrarono nel torrente, attenti a non scivolare sulle pietre viscide.
Raggiunsero il centro, dove l’acqua arrivava ai polpacci. Lì si accosciarono l’uno di fronte all’altro e don Elpidio cominciò a lavare i genitali di Tumminiello. Il ragazzo diede un sobbalzo e non solo per il freddo dell’acqua, ma soprattutto per il gesto di don Elpidio: gli apparve inaudito che il padrone si abbassasse… Ma quello sollevò la testa e, fissandolo con un sorriso:
“Su, - gli disse – cosa ...
... aspetti?”, e allargò le cosce, in chiaro segno di invito.
Tumminiello, allora, raccolse dell’acqua con le mani a coppa e cominciò a lavare l’uccello viscido di sborra di don Elpidio, che:
“Ah! – fece con un sobbalzo – E’ fredda!” e scoppiarono a ridere tutti e due, mentre continuavano i delicati lavacri l’uno sulle parti sconvenienti dell’altro.
Ma mentre Tumminiello si limitava al cazzo e ai coglioni, le mani ben più impudiche di don Elpidio si spinsero oltre, e mentre una gli sciacquettava l’uccello, che per il freddo si era ritirato ai minimi storici, l’altra si spingeva più indietro, risaliva il perineo, arrivando a sfiorare con la punta delle dita il tenero buchetto. Quando si sentì toccare proprio lì, Tumminiello diventò tutto rosso e si irrigidì, ma l’altro gli sorrise con aria rassicurante e continuò a massaggiargli delicatamente lo sfintere con le dita gelate, mentre il suo cazzo iniziava a riprendere consistenza, a dispetto dell’acqua fredda, specialmente allorché Tumminiello glielo riprese in mano, scappellandolo, per lavarlo anche dentro. Il che la dice lunga. Ormai, il lavacro si era trasformato in gioco, un gioco che li accendeva ogni momento di più.
Quando si rialzarono, per uscire dall’acqua, ce l’avevano entrambi duro e fremente. Tornarono a stendersi al sole per asciugarsi, ma ben presto don Elpidio si curvò su Tumminiello e dopo un lungo bacio appassionato, prese a carezzargli il petto con lenta dolcezza, contornando con la punta delle dita i pettorali ...