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Roberto, il figlio del mio vicino
Data: 19/01/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... notte Non riuscivo a dormire quella notte pensando a quanto divertimento avevo avuto col ragazzo di Gianni mentre il vecchio ubriacone era fuori. Roberto era una tale bella, libidinosa, eccitante piccola puttana, lo era stato sicuramente durante il pomeriggio che avevamo passato insieme nello squallido soggiorno di Gianni. Non avevo mai scopato un ragazzo giovane prima di allora e mi sentivo un po’ ansioso. Ma Roberto sapeva veramente come succhiare un uomo ed anche se il suo culo era deliziosamente stretto intorno al mio cazzo, quando avevo tentato di estrarlo, lui aveva tentato disperatamente di mantenere la sua figa di ragazzo sopra la mia verga rigida. Avevo sparato una quantità enorme di sperma mentre lo inculavo, nel mio libro questo voleva dire che mi piaceva farlo con lui. Ma la notte passò e Roberto non venne alla mia porta. Alla fine spensi le luci ed andai a letto da solo. Mi sdraiai sopra le coperte dato che faceva caldo e mi menai l’uccello duro finché non sparai il mio carico. Solamente dopo riuscii a sonnecchiare per un po’. Lo vidi il giorno seguente che ritornava dalla spesa per suo papà. Indossava una bella maglietta ben portata e gli stessi jeans del giorno precedente. Le guance pallide si riempirono di colore quando mi vide e tentò di nascondersi dietro la frangia nera che pendeva sulla sua bella faccia. “Ciao Roberto.” Dissi amichevole andandogli incontro in modo che fosse costretto a guardarmi. Quando tentò di deviare anch’io lo ...
... feci per non lasciarlo passare. Con tranquillità chiesi: “Cosa ti è successo la notte scorsa? Stavo aspettando che tu venissi a scaldarmi il cazzo.” “Umm… mio papà è tornato a casa tardi.” Borbottò il ragazzo abbassando la testa: “Quando è arrivato ero già addormentato e mi sono svegliato questa mattina alle 8.” “Ora è a casa?” Volevo toccarlo ma non mi fidavo di farlo in strada dove era possibile che ci stessero guardando. “Sì, sta guardando le corse.” “Sono per lui?” E accennai col capo alla birra che teneva le lunghe dita da ragno. “Sì.” “Bene potresti portargliela.” Suggerii amabilmente: “E quando hai fatto la commissione per tuo papà, potresti fare alcuni piccoli lavori per me, che ne dici?” Mi guardò ed improvvisamente i suoi occhi verdi divennero molto accorti. I piccoli denti bianchi morsero il labbro inferiore mentre mi valutava. “Cosa c’è per me?” Chiese alla fine. “Beh, tutto dipende da quale lavori farai.Che ne dici di una bottiglia di vodka e qualche sigaretta per iniziare?” Lui alzò le spalle. “Ok.” “Ci vediamo tra quindici minuti? Lascerò la porta socchiusa.” “Sì. Ok.” Mi rivolse un piccolo sorriso storto e mi sorpassò come se non fosse accaduto nulla. Mi girai e guardai il suo bel culo che ondeggiava in quegli stretti jeans blu. Il mio uccello si irrigidì piacevolmente nei pantaloni ed attraversai la strada affrettandomi a casa per prepararmi. Dopo venticinque minuti sentii il rumore della porta che si apriva e ...