La lunga notte – cap. 5
Data: 15/01/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Lord Byron, Fonte: RaccontiMilu
... salutami il capo” E’ lui che mi ha venduto! Dovevo pensarci che non sarei passata inosservata a lungo. Probabilmente ha pensato fossi un agente in borghese e ha avvisato Dasho. Le quattro del pomeriggio, ma in strada non c’è nessuno. Cerco di liberare il braccio, ma la presa di Ditmir è una morsa. Attraversiamo e mi spinge fino al portone. Con la mano libera infila la chiave e apre il portone. Il buio ci inghiotte. La porta al terzo piano si apre dall’interno, evidentemente hanno visto cosa succedeva in strada dalla finestra. Entriamo nel salone, ci sono quattro uomini, Redian e altri tre che non riconosco. Dasho sta ancora guardando fuori. Si volta lentamente piantando i suoi occhi nei miei. Ad un suo cenno Ditmir mi spinge verso di lui. “Cosa sei venuta a cercare qui?” Il mio silenzio di risposta viene interrotto da uno schiaffo “Ti ho fatto una domanda” dice con calma sottovoce. “Nulla… nulla… è stato un caso…” dico abbassando gli occhi. “ Un caso… strano caso che ti porta qui cinque giorni in una settimana…” un altro schiaffo colpisce il mio volto. “Possibile che tu non abbia un cazzo da fare nella vita?” Mi sento avvampare. “Non lo so perché, va bene? Non lo so…” rispondo rialzando lo sguardo nei suoi occhi. In quel lago azzurro in cui inevitabilmente mi perdo. “Va bene… non lo sai. Allora vediamo. Forse vuoi vendicarti in qualche modo. O solo romperci i coglioni. Credevo di essere stato chiaro l’altra volta. Ma forse non è bastato.” Veloce come un cobra mi afferra ...
... dietro la nuca e mi tira a pochi centimetri dal suo volto. “Non hai capito cosa ti avevo detto?” sibila. Io non rispondo, guardo solo quelle pozze limpide come una fonte di montagna. “E tuo marito dov’è? Appostato all’angolo?” chiede ridendo. “No, sono da sola, lui non lo sa che sono qui.” abbasso nuovamente gli occhi. Mi sento in colpa per Matteo. “Guardami! non lo sa? Davvero?” rialzo lo sguardo, non voglio tirare in questa follia Matteo. “No, non lo sa sul serio, è stata solo una mia idea.” “Bene” dice senza lasciare la mia nuca. “bene. Ma se è qui in giro lo troviamo. E questa volta lo ammazziamo come un cane” Un cenno del capo e Ditmir insieme ad uno degli altri esce dall’appartamento per controllare, mentre le sue dita si allargano e si intrecciano ai miei capelli. “Chissà, forse ti è piaciuta di più la realtà del gioco… Se è così sei nel posto giusto. Altrimenti ti pentirai di essere tornata qui.” la mano libera si posa su un fianco, la sento scivolare sulle mie curve, poi afferra il tessuto della mia gonna, ampia, lunga poco sopra il ginocchio, raccogliendolo per sollevarla. Poi il palmo si sposta sotto la stoffa, un sorriso appare sulle sue labbra quando incontra il reggicalze, per allargarsi completamente quando raggiunge le labbra indifese della mia fica depilata. “Brava, viaggi senza slip, eh? Una troia in piena regola” dice infilando le dita nella mia carne umida di umori. “e pure già lubrificata. Bene” la mano dietro la mia testa mi tira verso le sue labbra, la mia ...