L’Inferno di Anna e l’Abisso di Francesca
Data: 10/01/2024,
Categorie:
Etero
Incesti
Sesso di Gruppo
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... da quando Anna era diventata una preda. Puzzava, era ghiacciata ed avvilita. Il piscio si era raffreddato sul suo vestitino ed ora contribuiva non solo a farla puzzare, ma anche a raffreddarla. Si aggirava a casaccio in quel parco che non conosceva. Si teneva lontana dai vialetti, camminava sotto gli alberi rasente ai cespugli. Si addentrò nel buio, lì si sentiva più sicura e cercava di guardare lontano per vedere se c’era traccia dei suoi cacciatori. Così facendo non guardava invece dove metteva i piedi. Fu così che inciampò in un corpo avvolto in vecchie coperte e steso su dei cartoni. Cadde gridando terrorizzata, mentre l’altro bestemmiava svegliandosi e subito all’erta. L’uomo, una montagna di grasso puzzolente e con qualche rotella fuori posto le si avventò addosso urlando maledizioni in una lingua slava. Anna cercava di scusarsi, ma forse l’altro neanche la capiva e comunque appena vide quelle cosce bianche aperte ed invitanti si svegliò del tutto e cerco di metterla sotto. Anna urlò a squarciagola e l’uomo balbettò in un italiano stentato – zitta troia che ora ci divertiamo. – Anna ormai impazzita dal terrore gridò ancora più forte mentre il tizio cercava di tenerla ferma. L’uomo le mise una mano tra le cosce e quando sentì brancicando che non portava mutandine sorrise compiaciuto. – Lo sapevo che eri una troia – disse sghignazzando. Anna era nel panico e fece quello che non avrebbe mai fatto. In situazioni come quella si sarebbe paralizzata aspettando rassegnata il ...
... suo destino. Invece reagì rabbiosamente. Impaurita più dai rischi di malattie che dallo stupro in sé. Approfittando del fatto che il bestione aveva, per un attimo, allentato la presa per slacciarsi i pantaloni, gli tirò una pedata al basso ventre e scappò. Stavolta fu l’uomo a gridare piegandosi in due e giurando che gliel’avrebbe fatta pagare. Il bestione era però lento ed impacciato di suo, poi, con i pantaloni abbassati, era ancora meno veloce. Anna riuscì ad allontanarsi. Era finita nel settore dell’Arco della Pace e tutto quel casino arrivò alle orecchie di Sara. La giovane Mistress intuì che tutto quel casino poteva essere provocato dalla sua preda e si precipitò verso il punto da cui le urla provenivano. Sara era una moretta con i capelli a caschetto, aveva trenta anni, era più piccola e minuta di Renata, ma molto più scattante e veloce. In breve raggiunse il punto da cui provenivano le urla. Ci trovò però solo il bestione che, vedendo un’altra donna sulla sua strada, cercò di rimediare all’occasione persa provando a ghermire la nuova. Ma Sara molto più freddamente di Anna e per niente intimorita ripeté la stessa azione, con maggiore precisione e violenza. Questa volta il bestione si accasciò a terra proteggendosi i coglioni e mormorando – puttane italiane. – Sara si guardò intorno e vide un vestitino striminzito rosso che fuggiva. Cento metri più in là ai margini del prato. Si buttò all’inseguimento silenziosa ed implacabile. Anna, troppo presa dai suoi tormenti, non si ...