1. La tratta delle bianche


    Data: 20/08/2018, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Lesbo Voyeur Autore: Brendan, Fonte: RaccontiMilu

    ... ugualmente, è chiaro guardandola, ma ansima e parla nella sua lingua, affidando il suo destino alla vergine Maria e anzi sprona il nero ad essere più deciso, come per sfida. Io allargo le gambe, il baricentro si abbassa e per fortuna il maestoso membro può entrare senza traumi, è incredibile sentirlo tutto, libero di esplorare le mie viscere, le urla diventano gemiti. I giganti vengono più volte, quando hanno riempito i nostri intestini il padrone li congeda, è finita pensiamo mentre cerchiamo di placare i nostri orifizi palpitanti, completamente fuori controllo. E’ una speranza vana, il Visir si alza e lancia verso Tatiana una specie di mutandone di cuoio che si stringe con una cintura in vita, poco più in basso ciò che ne spiega con chiarezza l’ utilizzo, un grande finto pene di pelle identico al suo.
    
    -Fanne buon uso cara, ovviamente devi continuare a sodomizzare il tuo amore, mai fatto ?
    
    – No mio signore.
    
    – Meglio, solo amore romantico, sarà una piacevole novità.
    
    – Signore, penso ne abbia abbastanza per stanotte, lasciate che sia lei a entrare dentro me.
    
    – Siete adorabili quando vi amate davvero, ma questa notte si fa così.
    
    -Farò piano amore.
    
    -Qualunque cosa fatta da te la sopporterò.
    
    Tatiana lo infila, per fortuna il mio ano è ancora spalancato e burroso, la penetrazione è semplice ed indolore, solo le mucose iniziano ad irritarsi per il troppo strofinamento. Posso abbandonarmi senza timore a lei, inizio a masturbarmi e a blandirla con ...
    ... paroline dolci, incitandola ad essere più decisa, non mi rompo, lei intanto si diverte a schiacciarmi i capezzoli, e a stuzzicarli muovendo sapientemente gli anelli. Vengo più volte, non so quante.
    
    – Quanto sei brava, aaah… come mi fai godere, ancora, ancora, ancoraaa…
    
    Dopo una mezz’ora abbondante di sesso tra noi due il padrone ci ordina di terminare, mi fa cenno di avvicinarmi a lui. Lentamente, appoggiandomi al tavolo, mi sposto come ubriaca. Cerco addirittura di scherzare.
    
    – Scusate signore adesso arrivo, ho il culetto in fiamme.
    
    Ride e si rivolge al veneziano – Ha sentito Manin, la ragazzina ? Bellissima e anche spiritosa dopo che stanotte avrà preso in culo le miglia che passano tra Costantinopoli e Izmir, nei prossimi giorni ne voglio un ritratto, anzi due, di petto e di schiena, ma venite e fate conoscenza, è italiana pure lei.
    
    Manin parla in italiano – Da dove venite signorina ?
    
    – Dalle Puglie mio signore, da un paesino di pescatori e contadini.
    
    – Mio nonno nacque a Monopoli quando fu sotto la Serenissima.
    
    – Anche il mio paese fu veneziano, i vecchi rimpiangevano ancora quei tempi, almeno eravamo protetti dalle scorrerie.
    
    – Siete qua contro la vostra volontà, immagino.
    
    – Rapita dai pirati dopo che quasi tutti i miei compaesani furono giustiziati, salvarono solo me e qualche altra giovinetta. Risparmiate per la nostra bellezza, non so se è stata fortuna o sventura.
    
    – Fino a che si vive… ma comprendo che per un fiore ancora acerbo sia una ...