1. Sonia e Lily – 05 – Regole di convivenza


    Data: 20/08/2018, Categorie: Etero Trans Autore: sally_xdress, Fonte: RaccontiMilu

    ... e tutta la cappella fu dentro.
    
    “Ahi” esclamò sottovoce
    
    “Non ti preoccupare amore, tra poco passerà”
    
    Le lasciai il cazzo dentro per qualche istante e poi lo tirai fuori per infilarlo di nuovo, stavolta facendone entrare una buona parte. Aspettai di nuovo qualche istante e ripetetti gli stessi gesti, finalmente facendolo entrare tutto dentro.
    
    Iniziai a scoparla lentamente, tenendola per i fianchi, mentre Sonia dopo poco iniziò a gemere rumorosamente. Capì che non provava più dolore quando portò una mano sulla fica ed iniziò a masturbarsi.
    
    “Vedo che ti piace… “
    
    “Si, ti prego, non ti fermare”
    
    Le sue parole mi accesero come benzina sul fuoco e la penetrai con affondi sempre più possenti. Il rumore dei nostri corpi che sbattevano l’uno contro l’altro era coperto soltanto dagli urletti che lanciava.
    
    “Scopami, scopami! Più forte!” mi urlò.
    
    Non resistetti ed iniziai a sculacciarla, mentre la mano sulla sua fica si muoveva sempre più velocemente.
    
    “Oddio, oddio oooddiooo” gridò quando raggiunse l’orgasmo e poi ci accasciammo l’uno sull’altra nel letto.
    
    Estrassi il cazzo duro e pulsante dal quel culo che mi faceva impazzire.
    
    “Girati” le dissi con tono fermo.
    
    Si girò e mi guardò con gli occhi pieni di lussuria. Iniziai a masturbarmi furiosamente e dopo pochi istanti spruzzai tutto il frutto del mio orgasmo sul suo viso ed il seno. Leccò tutto quello che le era finito attorno alla bocca prima di stamparmi un bacio appassionato sulle labbra.
    
    “Mmm ...
    ... ora capisco perchè urli così quando ti scopo…” mi disse ad un orecchio prima di andarsi a lavare.
    
    Ci addormentammo abbracciati, dimenticando per qualche ora che eravamo rinchiusi in casa ed il motivo a cui era dovuto.
    
    Il giorno dopo facemmo colazione e come avevamo concordato Sonia mi preparò di tutto punto. La giornata volò via veloce, entrambi eravamo sommersi dal lavoro. La mia collega mi correggeva di tanto in tanto quando facevo qualcosa che lei considerava poco femminile e volle scattarmi qualche foto, indicando di volta in volta quale posa dovessi assumere. Non ero molto avvezzo alle fotografie e men che meno a quelle che mi ritraevano in abiti femminili, ma lei mi fece sentire a mio agio, come era successo raramente, e fu la prima volta che mi feci fotografare en femme; inoltre pensai che come Lily avrei potuto essere scambiato per una donna qualora fossi uscito e, anche se non desideravo vivere quell’esperienza, la cosa mi trasmise una sensazione di benessere, che durò per tutta la giornata.
    
    Anche il giorno dopo ricominciammo con quella routine, che fu interrotta a mattina inoltrata dal suono del campanello.
    
    “E ora che si fa?” le chiesi con una nota di panico nella mia voce.
    
    “Stai tranquilla, apro io, sarà il corriere…” mi rispose tranquillizzandomi.
    
    “Questo deve essere il pacco misterioso”, le dissi quando rientrò nella stanza, “Ora si può sapere cosa contiene?”
    
    “Lo saprai a tempo debito…” fu la sua risposta laconica.
    
    Il campanello suonò altre ...
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