1. Sonia e Lily – 05 – Regole di convivenza


    Data: 20/08/2018, Categorie: Etero Trans Autore: sally_xdress, Fonte: RaccontiMilu

    ... natiche, mentre con un mano le strizzavo il capezzolo e giocavo con il seno. La sentii irrigidirsi leggermente man mano che le mie attenzioni si avvicinavano al buchetto; scesi lungo le gambe fino ad arrivare alle caviglie, baciando minuziosamente ogni centimetro della sua pelle, per risalire lentamente verso l’oggetto del mio desiderio. Quando le allargai le natiche per infilare la lingua nel suo buchetto, Sonia si irrigidì di scatto e si girò verso di me.
    
    “Cosa c’è che non va?” le chiesi un po’ preoccupato.
    
    Lei non mi rispose subito, intuivo che mi doveva dire qualcosa e che stava cercando le parole giuste.
    
    “Mi vergogno un po’”, mi confessò infine, “ma lì non è mai arrivato nessuno…”
    
    “Mai?” le chiesi sinceramente sorpreso.
    
    “No, mai. Ho sempre avuto paura del dolore che avrei sentito e quindi non ho mai voluto provare…”
    
    “Ti prometto che sarò delicato”, le dissi accarezzandole una guancia. “E poi”, aggiunsi per sdrammatizzare, “non vedi come mi piace quando entri tu? Come minimo devo ricambiare il favore!”
    
    Sonia scoppiò nella sua risata musicale, stemperando un po’ della tensione e della vergogna che provava.
    
    “E’ vero, hai proprio ragione!”, mi rispose sorridendo quando smise di ridere, “Ma poi sei in debito con me e dovrai accettare tu di fare una cosa per me…”
    
    “Cioè?”
    
    “Non te lo dico! Ma visto come ti piace quando sono lì dietro non dovresti preoccuparti” mi rispose con un sorriso malizioso.
    
    “Ok …”
    
    La baciai appassionatamente sulle labbra ...
    ... e la feci stendere sul letto. Ripresi a baciarla sul collo, scendendo di nuovo sui seni; baciai le aureole avvicinandomi sempre più ai capezzoli che stuzzicai con piccoli morsi. La girai all’improvviso, così da avere libero accesso al suo culo, e poi iniziai a leccarle il buchetto. Stavolta non mi oppose resistenza, ma partii comunque lentamente per aumentare dopo poco il ritmo, fino a quando non la sentii agitarsi in preda all’eccitazione.
    
    “A quattro zampe” le ordinai.
    
    Le unsi l’ano con il gel lubrificante che avevo sul comodino e le infilai lentamente un dito. Le scappò un sussulto prima di rilassarsi e di arrendersi alla mia invasione. La penetrai fin quando non iniziò a gemere, quindi inserì anche il secondo dito e mi fermai qualche secondo per darle il tempo di abituarsi prima di ricominciare a muoverle entrambe dentro di lei. Portai l’altra mano sulla sua fica e la trovai fradicia di umori, così cominciai a masturbarla per vincere del tutto le sue resistenze. La mia partner, però, non proferiva parola, sembrava quasi che si stesse trattenendo, nonostante sentissi il suo sesso pregno del piacere che stava provando. Allora tirai fuori le dita e mi sfilai le mutandine di pizzo, liberando finalmente il mio cazzo che turgido lottava per entrare in gioco. La feci attendere per qualche istante, sbattendole il mio membro duro e bagnato sul culo, poi puntai la cappella sul suo buchetto. Spinsi senza forzare ma in maniera costante fino a quando lei non mi aprì le sue porte ...
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