A un passo da lui - parte 1
Data: 03/01/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RagaRiserv87, Fonte: Annunci69
... con la lingua. Abbassai lo sguardo e osservai i suoi piedi nudi, dall’arco pronunciato e dalle dita simmetriche e perfettamente cesellate.
Cazzo, quanto mi piacevano i suoi piedi.
Li avevo intravisti altre volte, mentre camminava in pantofole per casa, ma mai come quella sera avevo avuto l’opportunità di osservarli da vicino, di studiarli. Mi sedetti accanto a lui con una scusa, iniziando a parlare del più e del meno. Immaginai l’odore maschio che dovevano avere, visualizzai la mia lingua passare tra quelle dita perfette succhiandole a una a una. Osservai il dorso, così liscio, così dannatamente perfetto.
Con una scusa mi alzai, allontanandomi da lui, e lanciai uno sguardo alla pianta, più chiara rispetto al colore della sua pelle, e all’apparenza decisamente morbida. Cazzo, dovevo smetterla.
Mi chiusi in bagno, avevo assolutamente bisogno di spararmi una sega.
Forse, in fondo, avevo sbagliato a sceglierlo come coinquilino.
Era etero, indiscutibilmente.
Mi aveva accennato più volte al fatto che gli piacessero le donne, con qualche commento volgare su una tipa con cui si era visto o parlandomi di qualche ragazza che aveva frequentato in passato. Non avrei mai potuto ottenere nulla da lui, se non il fatto di avere il mio cazzo sempre in tiro, senza la possibilità di dare spazio alle fantasie che mi tenevano sveglio giorno e notte.
Non che avessi una vita sessuale insoddisfacente.
Avevo scopato, qualche giorno prima, con un ragazzo conosciuto su ...
... Grindr. Ero stato a casa sua, ma era stato il solito sesso mordi e fuggi, privo di passione, senza alcuna emozione. Tutto ciò che ero riuscito a fare, mentre godevo, era stato immaginare il viso di Matteo, il suo cazzo giovane penetrarmi lentamente, e poi sempre più forte, fino a farmi scoppiare di piacere.
Mi sedetti sul water e tirai fuori il cazzo. La cappella mi pulsava dall’eccitazione. Cominciai a masturbarmi lentamente e fu allora che me ne accorsi. Il mio cuore perse un battito: quelle abbandonate in un angolo erano le sue scarpe, con ancora dentro i calzini. Non succedeva mai che dimenticasse qualcosa in giro per la casa, era un tipo molto preciso, ma quella sera il fato era stato molto generoso con me.
Mi avvicinai, quasi tremando, a quel paio di Stan Smith, afferrai uno dei calzini, me lo portai al naso e inspirai, per la prima volta, l’odore maschio di Matteo.
Dio.
Era un odore leggero, non troppo pronunciato, ma decisamente afrodisiaco. Mi sedetti nuovamente e, con quel pezzo di stoffa saldamente incollato alla mia faccia, ricominciai a segarmi, dando colpi sempre più forti al mio cazzo, inebriato dai suoi umori, inebriato da lui.
Venni copiosamente, senza controllo, imbrattandomi i pantaloni e schizzando qualche goccia sul pavimento. Porca puttana. Erano mesi che non avevo un orgasmo così intenso e se solo la presenza di quel feticcio era riuscita a farmi godere in quel modo non osavo immaginare avere il suo corpo a mia disposizione cosa avrebbe potuto ...