A un passo da lui - parte 1
Data: 03/01/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RagaRiserv87, Fonte: Annunci69
Non posso negare che uno dei motivi per cui accettai subito di prenderlo come coinquilino fu il suo aspetto fisico.
Venne a vedere la casa in compagna del padre, un uomo distinto sulla cinquantina e, immediatamente, mi resi conto che avere quel ragazzo nella mia casa, poterlo osservare compiere gesti di routine quotidiana, magari immaginarlo in accappatoio, fresco di doccia, avrebbe ravvivato in maniera piuttosto eccitante la mia monotona vita da modesto impiegatuccio milanese.
Avevo trentacinque anni e, oltre a uno stupido lavoro che non mi dava alcuna soddisfazione, possedevo quella casa. Un’eredità, nel pieno centro della città, che mi consentiva, oltre a un’indipendenza dalla famiglia medio borghese in cui ero nato e che, per motivi di lavoro, vedevo ben poco, anche un’entrata extra grazie alla possibilità di affittare la stanza degli ospiti a qualche studente di turno, che avrebbe pagato una cifra ben al di sopra delle sue possibilità pur di vivere a pochi passi dal Duomo.
Erano cinque anni che, grazie a quell’escamotage, arrotondavo il mio stipendio, ma mai nessuno, tra le persone che si erano avvicendate nel corso del tempo, mi aveva provocato un brivido lungo la schiena come stava facendo Matteo in quel momento. Fu per quello che, probabilmente, al momento di dirgli il prezzo del canone di affitto, abbassai la cifra richiesta di un centinaio di euro, rendendo l’abitare insieme a me un’occasione che nessuno studente universitario e nessun genitore al mondo ...
... avrebbero potuto rifiutare.
E così l’affare andò in porto, il contratto fu firmato e, due settimane dopo, quel giovane ventenne si trasferì stabilmente a casa mia. Lo guardai, mentre sistemava i primi scatoloni, e non potei fare a meno di congratularmi con me stesso per la lungimiranza che avevo avuto nello sceglierlo. Quel giorno indossava dei Jeans stinti mom fit, un paio di Nike bianche, e una t-shirt nera aderente che gli metteva in evidenza la muscolatura tonica ma non eccessiva del corpo.
«Hai bisogno di qualcosa?» gli chiesi, facendo capolino nella stanza.
Matteo sollevo lo sguardo, fissandomi con due penetranti occhi nocciola.
«No, grazie, me la cavo da solo, non voglio crearti disturbo».
La sua voce era insolitamente profonda per un ragazzo così giovane. Sembrò entrarmi dentro, facendo vibrare la mia cassa toracica.
«Nessun problema» risposi «facciamo così, ti preparo un caffè, che ne dici?»
Mi sorrise, mostrando una lunga fila di denti bianchi e perfetti. Una fossetta gli si disegnò sul lato destro del viso, in corrispondenza del punto in cui il suo sorriso si era aperto in maniera più ampia, rendendo la sua espressione ancora più seducente. Provai a immaginare quante ragazze riuscisse a far cadere ai suoi piedi con quel visetto indisponente che si ritrovava.
«Sì, un caffè sarebbe molto gradito, in effetti».
«Bene, allora te lo preparo subito».
Restai qualche altro secondo a guardarlo prima di spostarmi in cucina. Era alto circa un metro e ...