A un passo da lui - parte 1
Data: 03/01/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RagaRiserv87, Fonte: Annunci69
... ottanta, forse poco più, aveva la pelle olivastra e inconfondibili origini calabresi. Capelli scuri tagliati corti, un tatuaggio che gli copriva interamente il braccio destro e che quasi stonava con l’aria da bravo ragazzo che pareva avere; due gambe toniche che mi sarebbe piaciuto prendere a morsi. E poi quel viso. Incarnava esattamente il prototipo del mio ragazzo ideale: occhi scuri e profondi, labbra carnose e un naso dritto e regolare che lo faceva decisamente maschio.
Mi allontanai di scatto.
Non volevo che si accorgesse delle mie attenzioni.
Dovevo entrare in sintonia con lui, conquistarlo con la mia gentilezza e la mia simpatia prima di potermi permettere di osservarlo senza che i miei sguardi gli risultassero equivoci, provocatori. Ero molto bravo in questo: avevo un carattere estremamente spigliato, di me dicevano che sapevo mettere a proprio agio le persone, e forse era per quello che mi occupavo di pubbliche relazioni nella ditta per cui lavoravo.
Nelle settimane che seguirono mi impegnai duramente affinché, tra me e Matteo, si instaurasse quel clima di fiducia e di cameratismo che mi avrebbe permesso di godere in maniera più libera della sua presenza. Imparai a conoscere le sue abitudini, a farmi un’idea delle sue attività. La mattina si alzava presto, prima di me, e andava all’università a seguire i corsi. La sera, quando tornavo dal lavoro, era chiuso nella sua stanza, a studiare, tranne i giorni della settimana in cui andava a giocare a basket in ...
... una squadra locale che aveva trovato prima di trasferirsi in città.
Non lo avevo mai visto con una ragazza, non ancora almeno. Né, mio malgrado, ero riuscito a beccarlo nudo all’uscita dal bagno o in camera sua. Il massimo che ero riuscito a scorgere erano stati i suoi pettorali torniti mentre si cambiava la t-shirt o i muscoli delle sue gambe quando girava in pantaloncini.
Mi ero masturbato più volte pensando a lui, immaginando il contatto con il suo corpo, l’odore della sua pelle. Era un ragazzo abbastanza schivo ma, dovevo ammetterlo, col mio carattere ero riuscito a conquistare la sua simpatia e più volte eravamo rimasti a chiacchierare mentre fumavamo una sigaretta prima di andare a dormire.
Mi era difficile concentrarmi quando ero in sua presenza. Il mio sguardo non faceva che ricadere sul suo tatuaggio, su quel braccio muscoloso che avrei voluto percorrere interamente con la lingua, e poi più in basso, fino al bozzo che intravedevo dai pantaloni della tuta. Ma non volevo pensarci. Non potevo. Non senza che la mia evidente erezione avrebbe rivelato a Matteo la natura di quegli sguardi, di quelle attenzioni.
Quella sera, quando tornai dal lavoro, lo trovai sul divano che guardava la televisione. Per poco non svenni alla vista di quel giovane toro che mi ritrovavo in casa. Indossava una canottiera bianca, modello vogatore, che lasciava intravedere un capezzolo rosa scuro. Immaginai le mie dita percorrere quella collinetta di piacere, mordicchiarla avidamente ...