Forica 2 – cap. 30
Data: 28/12/2023,
Categorie:
Etero
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
Lo squillo improvviso del cellulare mi sorprende durante una riunione a scuola. Apro il telefonino e leggo il tuo sms “Ti desidero adesso”. Sono poche parole esplicite ma per noi questo è diventato quasi un codice. Dono orgoglioso che Forica usi il telefonino che le ho regalato. È il suo primo telefono ed è stato un mio regalo di compleanno. Le parole che leggo sono un tacito codice che stanno a dire ‘Ti desidero’ e che mentre digiti i caratteri sei sul lettone ad accarezzarti tra le cosce, spinta dalla voglia di darti a me in tutto e per tutto. Quelle parole le leggo e rileggo e resto quasi imbambolato a fissare quelle poche parole sul display del cellulare. Gli argomenti della riunione e le persone che sono con me non esistono ed un fremito mi parte dalla testa ed arriva al mio sesso.
Sto analizzando il messaggio e cerco di dare un significato alle singole parole.
”adesso” è una parola chiave. So bene che quando dici ‘adesso’ so che non ammetti indecisioni perché quando il desiderio ti prende in modo tanto intenso non ammetti ostacoli.
Mi hai stimolato, eccitato e cerco una scusa per potermi sganciare dalla riunione ma ho difficoltà per essendomi estraniato.
“Hai qualche problema?” mi fa una collega richiamandomi alla realtà.
“No, no, nulla di grave! Dovrei assentarmi. Scusatemi! Mi sa che tanto avevamo quasi finito, vero?”
Non è vero ciò che dico, è falso. Infatti abbiamo appena cominciato la riunione.
“Beh, se devi andare vai pure, Angelo! Ti ...
... riferiremo domani degli sviluppi che faremo”
Non speravo che mi lasciassero andare e non ci speravo. Prendo la palla al balzo, mi alzo dalla sedia, mi infilo la giacca e saluto, atteggiandomi come se quello che abbia qualcosa di veramente urgente da fare.
“Scusate ancora, mi dispiace. Vi lascio i miei appunti così potrete proseguire” ed esco dalla stanza con aria preoccupata ma appena chiudo la porta alle mie spalle sorrido cercando di ingannare anche i bidelli che mi osservano uscire e mi salutano mentre mi avvio verso la porta di uscita della scuola.
Subito dopo che la porta di uscita si chiude comincio a pregustare ciò che mi attende.
Sono finalmente solo e viaggio in auto da Forica.
Il suo messaggio significa che è in città ed è un fatto che da qualche tempo ormai accade piuttosto raramente.
Lei mi sta aspettando in quella camera da letto dove ci siamo amati tantissime volte. Mentre viaggio senza guardare il tachimetro, correndo come un pazzo, in mente mi passano immagini e sensazioni che si accavallano ai ricordi dei momenti di passione e sesso passati insieme.
All’arrivo entro nell’atrio del palazzo dove Forica abita e all’apertura delle porte dell’ascensore compare davanti a me una ragazza, forse una studentessa o la figlia di uno degli inquilini oppure ancora una ragazza che ha in affitto uno degli appartamenti. Lei mi sorride, mi fissa, abbassa lo sguardo e mi rendo conto che dai pantaloni si vede chiaramente che sono eccitato.
Lei esce ed io ...