1. Non so come sia potuto accadere, ma è accaduto!


    Data: 19/08/2018, Categorie: Etero Autore: Rot43, Fonte: EroticiRacconti

    ... che il vestito mi stava benissimo. Continuavo a mirarmi davanti allo specchio convincendomi che effettivamente facevo la mia porca figura. Nonostante i miei quasi quarant’anni sono ancora abbastanza avvenente e il look di quella sera lo sottolineava. I corti capelli mi toccavano a mala pena le spalle e il colore si intonava perfettamente con il nero del mio vestito che aderiva perfettamente alla mia pelle chiara favorendo comodamente il riempimento dei naturali avallamenti e permettendo al mio seno di poggiare perfettamente su quella morbida stoffa concedendomi così di esibire un soffice e accentuato decolté. Come già detto non ho una grande taglia ma i miei seni nonostante appaiano un po’ svuotati e leggermente cadenti, vi sfido ad avere un seno impeccabile dopo la gravidanza, sono abbastanza rotondi e sodi. Presa da un insolito narcisismo, feci un giro su me stessa per mirare il mio culo che è sempre stato il mio cavallo da battaglia, piccolo e sodo, una pesca che ho difeso e mantenuto anche dopo la gravidanza. Intravedere la sua forma e floridezza, fare capolino sotto la parte arruffata dell’abito, mi inorgogliva. Mi tirai su la gonna osservando le mie natiche fasciate dal filo del perizoma e soddisfatta mi diedi un manrovescio sulla natica sinistra mentre con la mano tenevo alta la gonna. Mi sentivo un fuoco e avrei voluto tanto sentire dentro di me il cazzo di Giorgio. Mi passai una mano sull’orlo degli slip e mi massaggiai per un po’, osservando la mia persona ...
    ... riflessa nello specchio. Fui presa subito da una malsana idea, così abbandonai il lembo della gonna che stringevo sopra la coscia destra, lasciandolo ricadere sulle gambe e portai la stessa mano sul petto lasciandola scivolare tra i miei seni mentre l’altra mano continuava a massaggiare la fica sotto la gonna foderata solo dal perizoma. Infilai la mano destra tra il decolté alla ricerca del seno destro, abbrancandolo, palpandolo con insistenza, immaginando che fosse Giorgio a farlo … chiusi gli occhi. La mano sinistra poi iniziò a torturare finalmente la fica, accarezzando quel piccolo lembo di tessuto che la copriva. Attraversai il residuo monte di venere e poi le grandi labbra dilatate. Giocando mi trastullavo e mi godevo il momento, sommato all’euforia dell’alcol, iniziai a bagnarmi, mentre pensavo che Giorgio sceglie sempre i momenti migliori per addormentarsi. Ero bagnata e ciò mi permetteva di infilarmi dentro prima uno e poi due dita, le facevo scivolare con calma stimolando tutti i punti a me più congeniali. Eccitata spostai le bretelle che tenevano su il mio vestitino rimanendo con il seno nudo, scopando così i capezzoli turgidi. Travolta dalla voglia iniziai a passare le dita della mano destra su di essi praticando con il dito delle piccole circonferenze lungo tutta l’areola. In quel momento reclinai il capo all’indietro vagheggiando, ora tra i miei pensieri non c’era più Giorgio ma quel gran Marcantonio del mio collega di ufficio che vedo ogni mattina prendere il caffè ...
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