Primo appuntamento
Data: 23/12/2023,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Prime Esperienze
Autore: goderecci, Fonte: xHamster
... subito una Kasteel Rouge da 0,75ml ed una porzione di patatine fritte da stuzzicare.
La serata trascorse veloce tra i racconti delle nostre vite ed i suoi apprezzamenti a quella birra che ad ogni sorso la “accoppava” sempre di più, come lei stessa disse. Devo dire che anche a me faceva sempre più effetto, così che anche le battute ed i complimenti diventavano sempre più spinti. Ad un certo punto mi disse di dover andare in bagno, ma che le gambe non rispondevano più ai comandi. Scoppiammo in una fragorosa risata, e subito malizioso mi proposi di accompagnarla, lei arrossì e con un gesto involontario strinse le cosce come a stimolarsi la figa, ma elegantemente rifiutò sebbene i nostri sguardi dicessero altro. Si allontanò barcollando e rigirandosi spesso a guardarmi e a ridere con me. “E' fatta!” pensai.
Chiesi velocemente il conto, ed al suo ritorno, decidemmo d'andare via. Raggiungemmo l'auto abbracciati per sorreggerci l'un l'altro, eravamo ubriachi, inciampavamo di continuo e le nostre risate si dovevano sentire da lontano. Dovetti accompagnarla alla portiera perché Sveva non si reggeva in piedi, io seppur brillo avevo ancora il controllo della situazione. Salii anch'io in macchina. Fremevo di eccitazione. Appena al mio posto, feci per distendermi e rilassarmi, perché sebbene stessi meglio di lei, la kasteel è pur sempre una signora birra. Mi girai verso Sveva, lei era seduta sul fianco, con gli occhi chiusi e le cosce ben serrate.
“Cazzo ho esagerato!” pensai. ...
... “Vuoi vedere che mi si addormenta?!”
Aspettai qualche minuto, i pensieri si affollavano nella mia mente. Prima eccitazione, poi delusione, infine rabbia. Passavano i minuti e lei continuava a stare con gli occhi chiusi. “Che succede?”, “Che sta facendo?” “Ma questa veramente fa??” “O la va o la spacca!”
Non ne potetti più e le infilai la mano sinistra tra le cosce. Le teneva serrate, dovetti fare forza, eppure continuava a stare con gli occhi chiusi. Sembrava opporre resistenza ma non si lamentava, sembrava stesse lottando contro se stessa piuttosto che con me. Mentre con la mano mi facevo spazio sotto la gonna cominciai a baciarla con impeto. Prima il collo, poi le guance, infine le labbra, gliele succhiavo, gliele mordevo e poi cominciai a leccargliele.
Sapeva di latte, il gusto di quella donna ubriaca non era di birra ma di latte. Mi eccitò terribilmente, affondai ancora la mano ed in un ultimo colpo ero alla figa. Sveva ansimò e la sua lingua non potette fare a meno di fare capolino tra le labbra dischiuse per quel sussulto di piacere. Era fradicia. I suoi umori avevano inzuppato il perizoma e le calze al punto da farmi avere la completa percezione dell'interno della sua figa. Le cosce cominciarono ad aprirsi, ed io in un attimo ero con la mano già oltre le calze e le mutande per affondare l'indice ed il medio in quella pozza calda di piacere.
Il sussulto lasciò il posto a dei gemiti profondi, stava godendo, e con la lingua impazzita cominciò a leccarmi ovunque. ...