1. PAPA’ NON VUOLE (1 parte)


    Data: 14/12/2023, Categorie: Cuckold Incesti Autore: LorenzoLotto, Fonte: RaccontiMilu

    ... dovrà pur darmi una penna.”
    
    Mi avvio con decisione alla stanza in fondo a destra. Per non disturbare, cautamente, scosto di poco la porta. Il medico, mi volta le spalle e già la mia risoluzione comincia a vacillare.
    
    Non so più se è il caso di disturbare. Mi è sembrato così permaloso.
    
    “Bene, signorina. Come si chiama?”
    
    “Elisa”
    
    “Bene, signorina Elisa. Si tolga il giacchetto e la camicetta”
    
    Ma come! Ha male al gomito, penso io, e la fa spogliare! Ora entro gli faccio vedere io!
    
    “Capisco la sua perplessità, Elisa. Ma per fare la lastra deve togliersi gli abiti, almeno la parte di sopra, il bracciale ed eventuali collane”.
    
    Che scemo sono stato. Ho pensato subito a male. E dire che non sono mai stato geloso di mia figlia. Ho sempre pensato a lei come una ragazza in gamba che sa cavarsela da sola. A volte anche con un piglio esagerato di indipendenza.
    
    Mentre sto riflettendo su questo, mia figlia si è già tolta il tutto ed è rimasta in reggiseno e jeans davanti al dottore. Un reggiseno senza pretese sexy; di cotone bianco, semplicissimo.
    
    Caspita. Non è la prima volta che la vedo “così”. C’è molta confidenza tra noi. Ma è la prima volta che la vedo “così” davanti ad uomo. Mi fa uno strano effetto, devo ammetterlo.
    
    Come se fosse la prima volta che la vedo, mi accorgo di quanto sia graziosa, attraente, con i suoi capelli castani, lisci, sulle spalle. E il corpo, affusolato, sottile. Sottile come le sue dita assottigliate dagli esercizi al piano. Quella ...
    ... sua caratteristica di avere pochissimo seno, poi, me l’ha sempre fatta vedere un po’ più piccola dell’effettiva età.
    
    “Salga qua sopra” le ordina il dottore.
    
    Ma che fa, le misura l’altezza?
    
    “Non si muova”
    
    Questo è troppo: ora anche il peso?
    
    Non faccio in tempo a finire i miei pensieri quando Elisa sfoggia uno dei suoi sorrisi ammalianti. Quei denti, gli incisivi, un po’ grandi, le hanno sempre conferito un viso da bimbetta, da coniglietto.
    
    Ma quel sorriso, ora, non è da bimbetta. Anzi..!
    
    “Ora pieghi il gomito, lentamente, così. Se tocco qui le faccio male?”
    
    Vedi di non toccare troppo, stronzo!
    
    “Ora anche l’altro”
    
    L’altro? Ma a lei fa male un gomito. Uno solo!
    
    “Non sente dolore, Vero? Bene.”
    
    Certo, che non sente dolore, cretino! E’ l’altro, il gomito contuso.
    
    Vorrei esplodere la mia incazzatura e uscire allo scoperto. Ormai ho capito con che razza di dottore mia figlia ha a che fare.
    
    Ma mi censuro. Non voglio intervenire subito. Ho l’occasione di vedere come sa cavarsela da sola.
    
    “Ha veramente delle belle mani, lo sa signorina? – le dice sfiorandole prima un palmo e poi su verso le dita fino ai polpastrelli – mani da pianista”
    
    “Grazie. E’ proprio così. La settimana prossima ho il saggio di fine anno. Che dice mi rimetterò? Farò in tempo a finire di prepararmi?”
    
    Di nuovo quel sorriso che le illumina il volto. Stavolta seguito da un gesto di candore: incrocia le braccia, quasi a voler nascondere le sue tettine, già coperte dal ...
«1234...»