PAPA’ NON VUOLE (1 parte)
Data: 14/12/2023,
Categorie:
Cuckold
Incesti
Autore: LorenzoLotto, Fonte: RaccontiMilu
È notte fonda ormai quando mia figlia ed io arriviamo al pronto soccorso. Siamo in vacanza in un piccolo paesino dell’Abruzzo; mia moglie è rimasta a casa con il piccolo mentre io e la grande, Elisa appunto, siamo qui ad aspettare che il medico di turno si degni di dare un occhiata al gomito di mia figlia.
Sono già trascorsi alcuni minuti da quando “qualcuno” si è degnato di rispondere al citofono invitandoci ad attendere.
Attendere. cosa ci sarà mai da attendere, poi, qui.
In questo posto che saranno, si e no, mille anime.
Fosse stato per me n’avrei fatto volentieri a meno di precipitarmi in ospedale ma tanto ha insistito telefonicamente mia moglie che eccomi qui, con una figlia appena diciottenne, preoccupata per il suo gomito e soprattutto preoccupata di dover saltare il saggio di pianoforte di fine anno.
“Elisa, non essere triste. Vedrai che non è niente. Una piccola medicazione, un massaggio e via! Potrai tornare a suonare il piano.”
“Oh, papà! Lo sai quanto ci tengo. Ho studiato un anno per questo saggio.”
“Pensa che da oggi, anzi da ieri, sei maggiorenne” provo a consolarla, io.
“…e proprio oggi, che è il mio compleanno, dovevo farmi male!?”
“Ti dico che non è nulla. Fammi vedere.”
“Che dici, papà, il dottore mi farà male?”
“E perché dovrebbe. Comunque per me non c’era bisogno di venir qui nel cuore della notte.”
“Ma papà…”
“Lo sai come la penso: tua madre ha la fissazione per gli ospedali e i pronto soccorso; basta un piccolo ...
... colpo di tosse che…”
“Chi dei due?” ci interrompe quello che dovrebbe essere il medico.
“E’ lei. Mia figlia. Ha urtato violentemente uno spigolo del tavolo.”
“S’accomodi, signorina. Età?”
“Diciotto anni”.
“Si accomodi in quella stanza in fondo a destra. No. Lei non può entrare” mi dice il medico bloccandomi quando faccio per seguirli.
“Non si può entrare più di una persona per volta e solo l’interessato. Tanto più che la signorina è maggiorenne.”
“Veramente, mia figlia… Insomma, a quest’ora… E poi non c’è nessun altro.”
“Disposizioni del primario. Se vuole passare il tempo…”
“Tempo? Passare? Ma è una piccola botta!”
“Lo lasci decidere a me se il colpo merita attenzione o meno. Ora visiterò la ragazza e se non c’è nulla, fra un minuto sarà di nuovo qui. Altrimenti…”
“Altrimenti che fa? la ricovera?” lo interruppi con sarcasmo.
“Si rilassi, la vedo un po’ nervoso. Siamo in un piccolo centro ma gli studi che ho fatto io sono quelli che hanno fatto tutti i miei colleghi e svolgo la mia professione ormai da due decenni. Probabilmente dovrò farle una lastra. Dicevo che nell’attesa potrebbe compilare questo”.
Mi rifila una fotocopia di un questionario che a malapena si legge e mi molla lì, senza neppure una penna, sparendo con Elisa, dietro quella porta.
Dopo pochi secondi, rassegnato, giro e rigiro in quel piccolo ambito a caccia di una penna.
“Ora basta! – mi dico – chi crede di essere? Dottore o non dottore, se vuole che compili ‘sto coso ...