1. Racconti Trucidi – 4 – Rieti – Laura e la discoteca dei rumeni (3)


    Data: 17/08/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Tradimenti Autore: ZioPaolo, Fonte: RaccontiMilu

    ... pagamento effettuato, poi il mio ragazzo con le valige si avvia verso la macchina mentre io lo aspetto in ufficio. Appena il mio ragazzo è sparito alla vista, si è fiondato su di me, palpandomi le tette, mettendomi la lingua in bocca con foga famelica. La mia eccitazione immediatamente si è risvegliata, mi sembrava di essere ancora su quel tavolo. Mi ha messo il cazzo in mano ed io ho cominciato a menarlo come una forsennata.
    
    “Dai menalo,troia!” mi diceva con voce roca
    
    “Datti da fare, puttana che non sei altro” e questi insulti mi eccitavano ancora di più.
    
    “Devi tornare. Ti aspetto tra poco tempo. Ti faccio godere in maniera che non te lo scordi più!”
    
    “Però non farti aspettare troppo altrimenti questo cazzo non lo vedi più, hai capito cagna?”
    
    “Si perché tu da adesso sei la mia cagna, non dimenticarlo mai!”
    
    “Adesso sono io il tuo padrone e devi ubbidirmi qualsiasi cosa io ti dica di fare, hai capito lurida sgualdrina?” Ed io sentivo la mia fica inondata dagli umori che mi regalava la mia eccitazione.
    
    “Devi venire qui molto presto, calcola bene i giorni perché ti voglio ingravidare. Hai capito puttana?” Questo mi diceva e pensare di essere ingravidata da lui mi faceva sentire una dea.
    
    Poi sborrò, abbondantemente, tutto sul pavimento.
    
    “Pulisci il pavimento, cagna!” mi ordinò; ed io in quel momento feci quello che mai avrei immaginato di fare in vita mia. Mi inginocchiai e leccai tutta la sborra dal pavimento e la ingoiai; poi presi il suo cazzo in ...
    ... bocca e lo pulii perfettamente con le mie labbra e la mia lingua.
    
    “Così va bene, amore mio?” gli dissi.
    
    “Non sono l’ amore tuo, puttana. Sono il tuo padrone” mi rispose aspro.
    
    Mi alzò il vestito, mi mise un dito sulla fica e cominciò a titillarmi il clitoride; rimanemmo in quella situazione fino a che arrivò la macchina del mio ragazzo. Salutai il padrone, uscii dall’ ufficio, mi sedetti in macchina e ci avviammo, mentre il padrone ci salutava con un cenno della mano sinistra. Il dito medio della mano destra, quello che mi aveva appena toccato, ce l’ aveva in bocca!!!
    
    Ecco, questo che ho raccontato mi ha letteralmente sconvolta. Nemmeno a livello puramente teorico avevo preso in considerazione che mi potesse capitare una cosa come questa. Io la Laura con principi e valori solidissimi, io la più fedele delle fidanzate, io la ragazza con la testa sulle spalle, completamente fuori di testa per un vecchio.
    
    Si, perché ci penso continuamente, però non voglio tradire il mio ragazzo. Sto pensando di lasciarlo per andare dal vecchio, ma so che è una pazzia, quasi un delirio.
    
    Ma quando penso a quella notte, a quei momenti nel suo ufficio vengo presa da una sorta di deliquio che non mi permette nemmeno di respirare. Quando sento la sua voce che mi dice che mi vuole ingravidare, sento dentro di me un’ emozione, un’ ansia, un fremito che prenderei il primo mezzo per andare da lui.
    
    So che è tutta una follia, che dovrei mettere da parte queste fantasie e dedicarmi alle mie ...
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