Racconti Trucidi – 4 – Rieti – Laura e la discoteca dei rumeni (3)
Data: 17/08/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Tradimenti
Autore: ZioPaolo, Fonte: RaccontiMilu
... con lo Zio Paolo. Non avevo voluto dargli il mio numero di telefono, per cui le nostre comunicazioni erano via email: gli mandai una mail pregando che fosse in contatto e la leggesse subito. Fui fortunata, mi rispose immediatamente e gli spiegai concisamente in che situazione ero. Ovviamente mi disse subito di approfittare della situazione. Così, di tanto in tanto, con la scusa di andare in bagno, approfittando che il padrone andava in cucina per prendere qualcosa da sgranocchiare o altri momenti fugaci, mandavo mail allo Zio Paolo aggiornandolo sull’ evoluzione degli eventi. Fare questo mi divertiva, mi elettrizzava, mi eccitava.
Eventi che furono tremendamente piacevoli: il padrone cominciò a corteggiarmi, prima con semplici complimenti, poi con qualche fugace e lieve carezza; poco a poco mi sedusse con i suoi racconti di vita vissuta ed io pendevo dalle sue labbra. Poi cominciò ad accarezzarmi i capelli in maniera molto palese, si avvicinò a me fino a stringermi contro di sè, dicendomi che avevo un profumo favoloso, che ero bellissima, che era da quando ero arrivata che voleva stare un po’ da solo con me. Mi diede i primi bacetti sul collo, facevo finta di ritrarmi, ma in verità mi piaceva da impazzire. Mi accarezzava la nuca, poi le braccia, mi sbaciucchiava sempre più intensamente, ho sentito le sue mani sui miei fianchi, poi mi ha fatto girare e mi sono ritrovata distesa sulla schiena tra le sue braccia che mi tenevano forte. Avevo la bocca vicinissima alla sua, mi ...
... ha appoggiato le labbra sulle mie ed ha cominciato a giocare con la lingua. Ha voluto anche la mia lingua e le due punte si sono toccate.
Era un momento bellissimo: lo sentivo forte, deciso, voglioso e desiderabile, mi piaceva stare lì. Il primo bacio, poi altri: le mani sulle mie tette, poi il vestito alzato, le mani tra le mie cosce, carezze divine, le mutandine che scompaiono, le dita sulla mia fica, i primi tocchi, poi di più, il mio primo orgasmo. Volli andare in bagno: la mia testa era in delirio, mandai una mail allo Zio Paolo, mi rispose di continuare fino alla fine. Ritornai sul divano, cercavo i suoi baci, voleva scoparmi, io no. Mi trovai il suo cazzo in mano, lo succhiai, lo menai per un po’, sborrò nelle mie mani.
Poi mi prese, mi fece stendere sul tavolo a pancia in su, prese una sedia, la mise tra le mie gambe penzolanti dal tavolo, si sedette e cominciò a leccarmi. Credo di non avere mai goduto tanto in vita mia, mi ha fatto venire tre volte, un orgasmo più intenso dell’ altro. Fantastico.
Poi ha voluto le mie mutandine come ricordo-trofeo e alla fine tornai nella stanza per dormire, il mio ragazzo si svegliò, gli dissi che mi ero fermata a bere qualcosa insieme ad altra gente e tutto finì lì.
Il giorno dopo dovevamo tornare a casa; preparammo tutto con calma e ci dirigemmo verso la macchina. Prima dovevamo pagare e l’ ufficio del padrone era a metà strada tra la nostra stanza e la macchina. Ci fermammo, due chiacchere di prammatica, due battute, ...