Il guardone
Data: 12/12/2023,
Categorie:
Anale
Masturbazione
Voyeur
Autore: ediofradivoi, Fonte: xHamster
Il cuckold nasce spesso come guardone. Anche io ho iniziato così. Spiavo un amico a cui prestavo la casa per portarci la sua donna. Ero molto ben organizzatoe quando loro entravano in casa io ero nascosto in una piccola stanzina sottotetto. Vi si accedeva da una botola nel corridoio, come in molte villette. Gianni, il mio amico non immaginava certo che io fossi lassù. La botola con la scala retrattile era ben inserita nel soffitto dell'ingresso. Eppoi io mi ci chiudevo dal di dentro, quindi anche se gli fosse venuta la curiosità non avrebbe potuto entrarci. Sul soffitto della camera dove lui portava la ragazza c'era un grande applique colorata e il foro che io avevo praticato sul soffitto era ben nascosto da questa. Quando loro arrivavano, generalmente nel primo pomeriggio, io che ero già salito in mansarda e mi ero chiuso dentro, mi straiavo su un materasso sul pavimento i mi godevo la scena. Ero ben attrezzato: un gabinettino e un frigo bar mi rendevano confortevole il soggiorno. Lui era un vero maschione. Uno davvero con le palle anche ins enso fisico. La trombava con furia per un paio d'ore, talvolta per l'intero pomeriggio. Ma anche lei era una vera troiona a letto. Era un piacere vederla trombare. Era molto rumorosa: gemeva forte, sbuffava, incitava il Gianni e quando arrivava all'orgasmo si agitava tutta gemendo, ansimando e sudando. Che spettacolo!! Mi sfinivo di seghe.
Abitavamo tutti nello stesso piccolo paese e lei di vista mi conosceva, ci salutavamo al bar ...
... o per strada se ci incontravamo. Io avevo un negozio di merceria e intimo e lei di tanto in tanto era anche mia cliente. Sapeva che la casa dove Gianni la portava era una delle mie case (ne avevo tre e due le affittavo a turisti nel periodo estivo), ma ovviamente non sapeva certo che io la spiassi mentre trombava con lui. Poi un giorno si lasciarono e Gianni mi riportò la chiave della casa. Mi disse che aveva dovuto lasciare la ragazza perché si era messo con una donna ricca e me ne fece il nome. La conoscevo, ovviamente e sapevo che avrebbe fatto una vita difficile con lei. Ma tantè! affari suoi.
Un giorno lei viene al negozio e imbarazzata mi chiese il favore di prestarle la chiave della casa; quella per intenderci dove andava a trombare con Gianni. Ovviamente le chiesi il motivo e lei, riluttante, mi raccontò che andava li con Gianni e che per nostalgia avrebbe voluto rivedre quella casa dove era stata tanto felice. Le diedi la chiave. Letizia -così si chiamava- tornò altre volte a chiedermi la chiave. Diventammo subito amici. Un giorno riportandomi la chiave disse che si era sentita in dovere di dare una pulitina alla stanza che le sembrava polverosa. Fu in quel momento che notai un certo sguardo che subito mi mise in allarme. Era uno sguardo infagatore, seppure celato. Capii subito che aveva notato la botola della mansarda e che vi era salito, scoprendo il materasso e il foro da cui si vedeva la camera sottostante e il letto in particolare. Ora lei sapeva che io li ...