Sottomesso alla mia capo 4: il primo risveglio nella villa
Data: 11/12/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: None, Fonte: EroticiRacconti
... buona parte del peso del mio corpo sul culo, enfatizzando il dolore per la punizione appena subìta. Inoltre, sdraiato e legato com’ero, la mia erezione era fin troppo evidente! Mi fece anche indossare una ball-gag, affinché non potessi articolar parola né gridare liberamente. Poi si avvicinò con la mano al mio membro, e lo scappellò con attenzione. Una parte di me, certamente la più ingenua, sperava che Barbara stesse per iniziare a darmi piacere, ma non fu così.
Prese un frustino corto e molto sottile. Poi con un gesto da autentica sadica, mi fermò il cazzo scappellato con la mano sinistra e con la destra iniziò a frustare la mia cappella scoperta. Il primo colpo mi causò un dolore indescrivibile, come una scossa elettrica che arriva dritta al cervello. Ma non fu l’ultimo. La tortura continuò, un colpo dopo l’altro, conducendomi in luoghi, o meglio in stati mentali, che è impossibile descrivere. Persi subito il conto dei colpi che mi inferse, ma furono almeno dieci, e forse anche di più. Di certo, quando smise, la mia cappella era solcata da striature rosso scuro.
Poi posò il frustino, tolse di nuovo la camicia da notte e montò su di me, ancora legato al lettino e imbavagliato dalla ball-gag. Posizionò il mio cazzo proprio sotto di sé e si mise a montarmi a smorza-candela, prima cautamente, poi con passione quasi violenta. Avrei dovuto essere al settimo cielo. Finalmente il mio cazzo era nella sua fica e, in più, le sue tettone mi ballavano ...
... davanti. Ma la situazione non era così semplice. I lati del mio cazzo, a contatto con le pareti vaginali di lei, mi trasmettevano piacere, e il mio cervello era a mille per quello che stava accadendo, però per la mia cappella duramente tormentata ogni contatto era un incubo! E così, ogni volta che aumentava il piacere, s’intensificava anche il dolore. Un dolore insopportabile. Quella tortura durò a lungo, finché la mia padrona non venne urlando di un piacere venato d’intenso sadismo.
Io, invece, a causa del dolore, non ero riuscito a venire, e il mio cazzo continuava a rimanere fermo, teso e dolorante. Lei smontò da me e mi disse sorridendo: «Che c’è? Con tutto il desiderio che hai addosso, ora si scopre che sei anche impotente? Allora ho fatto bene a trattarti da schiavo fin dall’inizio. Tanto oltre il servire e l’obbedire non puoi proprio andare, e anche su quello sei tutt’altro che impeccabile…Comunque, impotente e inutile come sei, per oggi hai perso la tua occasione di venire. Ora ti slego, ti fai una doccia e mi fai le pulizie di casa. Tanto oggi è sabato e non dobbiamo andare in ufficio. Poi, più tardi, io uscirò con le amiche e tu te ne andrai buono buono nella tua stanzetta, sempre disponibile per le mie richieste, se ce ne saranno.». (continua)
AVVERTENZA: Ogni riferimento a cose, persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale. Ci scusiamo, in ogni caso, con gli interessati per eventuali, seppur casuali, somiglianze e omonimie.