1. Le voglie fotografiche del cornuto


    Data: 10/12/2023, Categorie: Tradimenti Autore: fantastico_scrittore, Fonte: EroticiRacconti

    ... telefono e registrando qualcosa che doveva essere un video, visto che puntò sul suo culetto disse “Mi sta preparando il culetto… tra poco mi sfonda, ha un uccello largo e grosso… stasera urlo”.
    
    La situazione mi eccitò a tal punto che presi l’iniziativa, con lei quasi stupita come se avessi trasgredito al protocollo. La girai verso di me, le aprii le gambe e mi liberai in maniera definitiva del perizoma. Ora la mia lingua affondava tra le sue gambe, assorbendo il suo profumo più intimo.
    
    “COSI’ VENGO STRONZOOOOO” gridò dopo qualche minuto, ma le tappai la bocca con una mano, che mi morse con energia.
    
    Pochi istanti dopo le infilai il cazzo tra le gambe, che prese sgranando gli occhi, ed aggrappandosi al bordo della scrivania per non perdere neppure un millimetro di ogni singolo colpo.
    
    “Sbattimi! Sbattimi!” disse “Lo devo dire al cornuto come mi sbatti ma sto venendo quindi continua e non fermarti…”
    
    Continuai per una decina di minuti fino a che mi puntò una mano sull’addome e dopo una sonora bestemmia gridò “Vengooooo”.
    
    Si divincolò e si sedette per terra appoggiata con la schiena al muro… mi chiese con un cenno il cellulare lasciato al bordo del tavolo e con voce ansimante registrò l’ennesimo messaggio vocale.
    
    “Mi ha scopato la fica… sono venuta ma godevo talmente tanto che non ti ho mostrato nulla, tanto sei un cornuto con fantasia e poi ti piace sapere che ho un cazzo grosso tra le cosce… a questo glie la bevo tutta… preparati che poi slinguiamo ...
    ... bene…”
    
    Mi fece segno di avvicinarmi a lei, e mi fece girare, allargandomi con le mani le natiche, prima di infilarci la lingua in mezzo cominciando a leccare ad intervalli alterni, per poi ogni tanto puntare la lingua nel mio buchino.
    
    “Così però vengo…” Esordii.
    
    “Non ti permettere – mi disse prendendomi le palle – prima mi devi inculare”.
    
    La cosa non fece altro che eccitarmi, e dovetti ancora una volta pensare a qualcosa che non c’entrava nulla, tipo un problema lavorativo accaduto in quella stessa stanza una settimana prima per non venire…
    
    Si alzò, controllò che la macchina fotografica facesse bene il suo compito e la posizionò in un angolo dell’ufficio. Dopodiché si liberò della camicetta rimanendo in autoreggenti e scarpe. Si posizionò sui gomiti appoggiati alla scrivania, e mi guardò. Capii le sue intenzioni, e mi inginocchiai rendendo il suo favore verso il suo lato B, che massaggiavo con le mani, leccandola avidamente. Lei, portando il telefono all’altezza della bocca, si sfilò una scarpa e con maestria usò il suo piedino per massaggiarmi tra le gambe.
    
    Ero pronto e lo capì quando smisi di leccarla, prendendo in mano il mio pene. Lei a quel punto mi guardò e selezionò il numero di telefono del compagno, che dopo due squilli rispose ma non parlò…
    
    “Ora mi spacca…”
    
    Puntai il mio cazzo dopo averla lubrificata a dovere con la mia saliva, e cominciai a spingere. D’istinto aprì più possibile le gambe, alzando il suo culetto. Le grandi tette spingevano verso la ...