1. Senso di turbamento


    Data: 09/12/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... al mattino, al pomeriggio, alla sera, di notte, sì, in quanto ogni momento la mia vita era stata alterata e stravolta da quell’incontro insperato e sublime avvenuto con Dark. Le prove con gli altri attori divennero ben presto un prolungamento del momento dell’amplesso, una nuova area vitale conquistata ed espropriata dal sesso invasore.
    
    Io non mi ero mai sentito così attivo e vivo, come in quei pochi mesi che vissi intensamente al fianco d’una donna che amava espandere e sprigionare luce in mezzo al buio e che nella luce del giorno si rimpiccioliva come una piccola bambina introversa, taciturna e timida per non rubare la scena al sole. Di notte, invece, il compito d’illuminare la realtà era unicamente suo e l’astro le lasciava campo libero come tra pari dignitari d’una missione di così tale importanza.Fu grazie a Dark, che capii fino in fondo il mio essere teatrante. Nel buio delle quinte iniziai a percepire il teatro come un organismo vivente, un enorme animale che si nutriva delle sensazioni, delle emozioni, dei pianti, delle risate del pubblico, delle percezioni, delle sensazioni, delle emozioni, dei sudori e degli odori degli attori. Capii che il teatro respirava e viveva anche quando il telone era calato a coprirne la scena, nel mezzo della notte deserta in cui i portoni d’ingresso nell’atrio sono chiusi, le poltroncine sono vuote e i camerini vengono ripuliti. Capii che fino a quel momento io avevo amato soltanto una parte del teatro, quella delle luci accese, ...
    ... del pubblico assiepato in platea, dei soldi che frusciano alla cassa, del bar che a pieno ritmo sforna i caffè e le bibite. Una parte del teatro che era la più comoda, la più utile, la più accomodante e la più facile d’aggirare per alimentare l’abbaglio e l’illusione, poi io desiderai riempire di luce anche il buio e per Dark non c’era più posto.
    
    Lei decise sennonché d’andarsene una mattina d’estate, una di quelle mattine in cui la natura ti spronae ti pungolaad amare la vita, guardandola solamente dai suoi lati positivi. Dark aveva dormito come sempre da me, aveva riempito dei suoi odori le lenzuola e con le sue esalazioni il materasso, sul letto c’erano le sue mutandine, le ultime indossate nella fase della sua vita, che aveva condiviso appieno con me.Queste ultime erano d’un colore azzurro delicato, tra le mie preferite, lei volle farmi persino un regalo sorvolando sul fatto che i doni d’addio sono inutili. Due persone che hanno vissuto un rapporto non potranno mai dimenticarsi, perché il loro ricordo fisico rimane, si stampa per sempre annidandosi e incubandosi nelle pieghe della materia grigia. Un regalo non serve per dare rilievo e un valore a un fenomeno naturale vecchio come il mondo: quella mattina io non ebbi più voglia d’estate e una qualche forma di scoraggiamento mi colpì attraverso fastidiosi e sgradevoli dolori allo stomaco. L’ansia mi trascinava verso l’impulsività e l’istintività, a quel punto afferrai il cellulare e chiamai gli attori della compagnia ...
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