Senso di turbamento
Data: 09/12/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... dell’orgasmo, per terra il mio cazzo invece premeva contro il terreno portando in superficie una colonna di sperma. Quando Dark mi parlò lo fece per farmi godere del suo orgasmo, lì in quel momento io capii che lei poteva creare con le parole mondi immaginari e palcoscenici delle meraviglie. Il suo orgasmo era un’estasi, una mistica creazione e una produzione erotica:
“Ne voglio, sì, ne voglio ancora, dai ancora, ti prego”.
Io non potevo parlare, la mia bocca non mi permetteva d’assecondare il suo viaggio verso quel qualcosa d’assoluto e d’esclusivo. Io non avevo parole per accompagnarla, soltanto il mio corpo poteva reggere e tenere il peso leggero di tanto piacere:
“Prendimi adesso, sì, dai scopami così, affinché possiamo venire insieme”.
Nessun rumore circolava nell’ambiente mentre mi calai dentro di lei con una tale facilità, giacché mi ritrovai in quell’attimo a gustare l’avvincente e la morbida ruvidezza delle pareti della sua vagina. Io avevo il cazzo stracolmo di sperma, dato che non potevo sapere quanto avrei resistito, tuttavia volli prolungare al massimo quella penetrazione al buio e moderai come un direttore d’orchestra la sinfonia dell’ingroppata. Dark continuava a commentare, eppure gli unici suoni che si espandevano nell’aria intorno a noi erano quelli di due liquidi che s’incontrano come un iceberg nel mare del nord, perché fu nella posizione dell’accoppiamento che entrambi potemmo gridare e fare concessioni all’impossibile:
“Voglio quella ...
... parte, la tua preferita” – mi riferì lei, intanto che io la fissavo in quegli occhi magnetici che s’inondavano di lacrime.
“Non avere incertezze, l’otterrai di certo, senza dubbi. Aggiungo inoltre che saranno interamente tue tutte le eventuali scopate che vorrai sennonché concedermi”.
Io promisi senza riflettere, senza pensare, forse come s’addice a un uomo dello spettacolo abituato a fare i conti più con l’istinto che con la ragione. Mentre scopavamo continuammo a dialogare, parlammo del senso della vita e delle poche cose che rendono una vita degna e meritevole d’essere vissuta. Ci trovammo uniti sull’abisso della verità decisiva e ultima delle cose, ci baciavamo, ci leccavamo, ansimando assecondavamo i nostri corpi affrancati e liberi d’esprimersi. Quando venimmo io espressi a Dark la mia ammirazione per il suo corpo, i suoi seni, la sua fica e i foltissimi peli che la decoravano con quel tocco delicato d’artista. Fu nell’immobilità raffinata e signorile dell’apice dell’orgasmo, infatti, che ciascuno di noi entrò in modo radicale nell’intimità dell’altro. Io e Dark avremmo condiviso per sempre quell’intimità anche a migliaia d’anni luce di distanza.
In quell’occasione io ne ero più che certo, poiché il buio delle quinte divenne il luogo, l’unico dei nostri incontri clandestini. Non m’importava né mi stava a cuore di dover lottare contro gli spazi e i tempi di un’organizzazione per avere il teatro immerso nel silenzio e tutto per noi. Prima delle prove, dopo le prove, ...