Io, mamma ed il garzone
Data: 09/12/2023,
Categorie:
Anale
Tabù
Maturo
Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster
... lui, stravaccato su una sedia, tirava un po' il fiato.
Nel frattempo mamma si era ripresa e mi incitava.
Forza cavallino, mi diceva, cavalca la tua mamma, fatti una bella galoppata e falle sentire come sei bravo.
Dovevo essere abbastanza bravo, non come quel torello, ma abbastanza da farla godere anch'io perché, a differenza di prima, la sentivo mugolare e non stava fingendo. Godeva per davvero e d'un tratto mi annunciò che stava per avere un secondo orgasmo.
Non lo so, mamma, le dissi.
Cos'è che non sai, stupidino, mi apostrofò col respiro affannoso.
Non so se riesco a tenere. Se ti sento venire vengo anch'io.
Per carità, fece lei, non vorrai mica venirmi in pancia. Se è così fatti dare il cambio, non voglio perdere il momento.
Così il torello venne velocemente a sostituirmi e, per la seconda volta, la fece godere come una maiala.
Adesso tocca a noi, bella signora, le disse lui sfilando il cazzo dalla sua pancia e puntando la cappella contro il suo orifizio anale.
No, protestò lei, nel culo no, ce l'hai troppo grosso, me lo sfonderai.
E' proprio quello che voglio fare, le rispose lui, voglio proprio romperti il culo, questo bel culone rotondo e sodo, voglio sfondartelo.
Forse avrei dovuto intervenire in sua difesa ma ero troppo affascinata dalla scena di quel cazzo gigantesco e nodoso che cercava di farsi faticosamente strada nei suoi sfinteri, e invece di dare man forte a mia madre che cercava di divincolarsi dalla stretta del suo ...
... stupratore, lo aiutai a tenerla ferma incitandolo ad affondare tra le sue chiappe.
Mentre lui le serrava le cosce muscolose intorno ai fianchi e la bloccava per le spalle con le sue manone, io le misi una mano sulla bocca per impedirle di urlare e con l'altra le tenni ferme le braccia.
A poco a poco, non so come e, soprattutto, non so con quale dolore da parte di mia madre, vidi quel gigantesco pezzo di carne sparire centimetro dopo centimetro tra le sue chiappone carnose e arrestarsi solo quando le bocce del ragazzo andarono a sbattere contro di lei.
Ci siamo, mi disse lui trionfante mentre il viso della mamma era solcato da lacrime di dolore e di umiliazione, sono tutto dentro. Adesso me la inculo per un po' e poi ti faccio fare un giro.
Neanche fosse stata una motocicletta!
Se la inculò per bene e a poco a poco vidi il viso di mamma distendersi, il suo corpo rilassarsi e notai che ad un tratto protese anche il culo verso l'alto, come per agevolarlo meglio nei movimenti.
Se la inculò come un califfo quel tale, e dopo qualche minuto mi parve che a lei non dispiacesse affatto quella cavalcata nei suoi sfinteri.
Anzi, doveva proprio piacerle, perché prese ad incitarlo.
Inculami, si, inculami per bene, rompimelo tutto, sfondamelo, voglio sentire che me lo sbatti fino in fondo, voglio sentire i tuoi coglioni picchiare contro le mie chiappe, voglio sentire la tua cappella raschiarmi le pareti del culo.
Adesso il ragazzo la teneva per le orecchie e se la stava ...