1. Fantasia su un’amica


    Data: 07/12/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DdDaikoDuke, Fonte: RaccontiMilu

    ... battiti del suo cuore rallentarono e le braccia scivolarono lentamente verso i fianchi, scoprendo quelle parti che aveva tentato di celare.
    
    Cosa devo fare? – chiese la ragazza convintasi a continuare.
    
    Il tema di oggi &egrave lo shibari – rispose la fotografa.
    
    Shiba’ che!? – Gaia non capisce.
    
    Shibari; &egrave l’arte giapponese che consiste nel legare una persona in un contesto erotico. Non preoccuparti – aggiunse Patrizia notando un velo di preoccupazione sul volto di Gaia – non &egrave pericoloso né doloroso, anzi potrebbe persino rivelarsi eccitante – continuò a spiegarle dandole un buffetto sul sedere – Sarò io personalmente a legarti; Edoardo &egrave qui solo per darmi una mano nelle scene di sospensione, non ho la forza per sollevarti da sola’
    
    Va bene, iniziamo.
    
    La prima fu una posa molto semplice, probabilmente per metterla a suo agio. Patrizia chiese a Gaia di alzare le braccia e allargare le gambe restando in piedi, assumendo una posa simile a quella dell’uomo vitruviano; quindi, presa una corda rossa spessa all’incirca un centimetro, iniziò a passarla attorno al corpo di Gaia, attorno ai fianchi ed in mezzo alle gambe, incrociandola ed annodandola in punti prestabiliti. Patrizia dimostrava indubbia bravura e malizia, e la ragazza si sentì sicura in mano ad una professionista. Ci volle qualche minuto affinché il tutto fosse completo: quella che prima era una semplice corda, ora, sul corpo di Gaia, assumeva l’aspetto di un raffinatissimo body, di ...
    ... quelli perfetti se si vuole sorprendere il fidanzato. La tensione delle funi era abilmente calibrata, sufficientemente tese da aderire al suo corpo ma non così tanto da arrecarle fastidio; persino quella che si insinuava tra le sue gambe, penetrando delicatamente tra le labbra del suo sesso, non le era di disturbo, anzi, quel leggero sfregare, le procurava un’insolita sensazione di piacere, anche se si vergognava ad ammetterlo. Gaia si passò una mano sul ventre ed osservò i nodi tra i seni, sulla pancia, e vicino il pube: sembravano un elaborato pizzo. Patrizia impugnò la sua fidata macchina fotografica ed iniziò a scattare, immortalando, di sorpresa, quell’aria innocente che, nonostante la corda, la ragazza emanava. Gaia si sciolse celermente sotto i flash dello strumento, assumendo pose ammiccanti e decisamente sensuali come Patrizia le aveva mostrato il giorno precedente. In fondo, a parte le funi, non stava facendo nulla di diverso rispetto al giorno prima. Già, le corde erano l’unica differenza, quelle e’ Edoardo; per un po’ si era anche dimenticata della sua presenza. Il ragazzo se ne stava seduto in un angolo, in attesa del momento in cui Patrizia l’avrebbe chiamato. Aveva osservato con attenzione ogni movimento della fotografa, ma soprattutto aveva ammirato Gaia, la ragazza sulla quale, fin dal liceo, tante volte aveva fantasticato. Ora il sogno veniva appagato.
    
    Riscaldamento finito, ora facciamo sul serio – ridacchiò Patrizia.
    
    Liberarla dalle corde fu un processo ...
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